Dopo una settimana di cassonetti nuovamente traboccanti e rifiuti in strada è scontro politico tra il Campidoglio a 5 Stelle e la Regione Lazio a guida Pd sulla gestione della situazione. Forse il confronto più aspro finora avvenuto tra la sindaca Virginia Raggi e il governatore Nicola Zingaretti. L'emergenza ancora non c'è, ma i primi giorni di maggio non promettono bene in vista dell'estate.
"I piani rivoluzionari possono essere entusiasmanti, ma la normale e ordinaria gestione quotidiana ha bisogno di scelte concrete, rapide e risolutive", dichiara nel pomeriggio l'assessore ai Rapporti con il Consiglio, Ambiente e Rifiuti della Regione Lazio, Mauro Buschini. "Il Lazio ha 378 Comuni molti dei quali peraltro impegnati ad accettare, trattare e smaltire i rifiuti di Roma Capitale. Soltanto a Roma - aggiunge Buschini - vi è una situazione che manifesta gravissime criticità che non si registrano in nessun altro territorio della nostra Regione. È evidente che nel territorio capitolino esista un problema specifico. La replica dal Campidoglio, su Twitter, non tarda ad arrivare:
Le ragioni della crisi
Alle origini della nuova crisi nella raccolta la struttura del ciclo dei rifiuti cittadini, che non è autosufficiente e alla prima criticità va in sofferenza. Gli impianti per trattare le 5mila tonnellate di rifiuti prodotti quotidianamente nella Capitale sono quattro, due di proprietà dell'Ama e due del Co.La.Ri. di Manlio Cerroni, ora gestiti da un commissario vista l'interdittiva antimafia che pende sull'imprenditore. Soprattutto gli impianti di Ama sono obsoleti e poco elastici: al primo fuoriprogramma si riempiono e ogni giorno passato per svuotarli si traduce in sacchetti che rimangono ad ammassarsi attorno ai cassonetti. Così, ciclicamente, il sistema va in tilt, specie a ridosso delle festività, come l'ultimo ponte del 1 maggio quando due giorni di raccolta limitata hanno causato una settimana di rifiuti in strada. Il Campidoglio ha da poco varato il suo piano cittadino rifiuti basato sulla riduzione dei materiali post consumo, con obiettivi fissati al 2021, senza prevedere alcun nuovo impianto nè nuove discariche bensì un ampliamento della raccolta differenziata fino al 70% rispetto all'attuale 40%.
La Regione Lazio invece chiede al Comune soluzioni più immediate, a partire dall'individuazione del sito per una discarica di servizio che aiuti la città nelle situazioni critiche come quella attuale. Il Comune promette che la normalità sarà ripristinata entro la fine della settimana. Ma se l'emergenza proseguisse e si espandesse, con rischi per la salute, potrebbe aprirsi anche la prospettiva del commissariamento da parte del governo.