Truccavano le gare di appalto per la manutenzione del verde pubblico e dei cimiteri in modo da assegnarle sempre alle stesse cooperative. Con questa accusa sono finiti in custodia cautelare ai domiciliari il sindaco di Terni, Leopoldo Di Girolamo, e l’assessore ai Lavori Pubblici, Stefano Bucari, entrambi esponenti del Pd. A illustratore il quadro accusatorio è lo stesso magistrato in una lunga nota pubblicata dal quotidiano online Terni Oggi, nella quale Di Girolamo e Bucari sono accusati di aver stilato i bandi come fossero “prodotti sartoriali” in maniera tale da garantire in partenza l’assegnazione a una cooperativa precisa.
"Favorite sempre le medesime Coop"
Secondo Liguori, “il meccanismo fraudolento descritto ha trovato completamento criminale nel senso che l’amministrazione comunale ha favorito sempre le medesime cooperative facendo ricorso, alternativamente ed ingiustificatamente, dapprima alla proroga degli appalti di servizio scaduti, così come poi alle procedura in economia e/o dell’affidamento diretto, anziché bandire una gara nuova, adducendo motivazioni apparenti e pretestuose, sempre attraverso il frazionamento dei lavori in piccole commesse tali da eludere la norma primaria, così continuando a garantire, a volte, anche per oltre 5 anni consecutivi la gestione del contratto al medesimo raggruppamento di cooperative sociali (costituite in ATI ovvero Alis, Ultraservizi, Gea, e Asso)”.
I costi degli appalti gonfiati
La mancanza di una procedura concorrenziale avrebbe, come ovvio, fatto lievitare i costi degli appalti, con un grave impatto sui contribuenti. “Solo per citare qualche dato”, aggiunge il procuratore, “si annota che: per il verde pubblico urbano l’appalto è stato gestito senza gara aperta dal 2008 al 2015 per un totale di costi per il comune di Terni superiore ai 2 milioni e 700 mila euro, cui si devono sommare i lavori appaltati nel 2015 per una somma totale superiore ai 560 mila euro, poi frazionati in tre lotti; per l’appalto del servizio verde all’interno del cimitero comunale, il contratto, senza gara aperta, ha subito 63 proroghe dal 2011 al 2016 per un costo totale di oltre 286 mila euro; per i servizi cimiteriali all’interno dei 16 centri, le proroghe sono durate dal 2014 al 2016, il costo sopportato di oltre 687 mila euro; per l’appalto dei servizi turistici all’interno della Cascata delle Marmore, il contratto ha fatto registrare atti comunali di proroga illegittima dal 2010 al 31.12.2013. I lavori poi appaltati con procedura negoziale riservata sono stati aggiudicati per un importo di oltre 1 milione e 700 mila euro”.