Sette anni di polemiche, storia del caso Stamina

di Paolo Giorgi
cellule staminali (Agf) 
  • Associazione per delinquere aggravata dalla transnazionalità
  • Truffa aggravata
  • Somministrazione di farmaci non conformi e trattamento di gravi malattie neurodegenerative con il metodo Stamina svolto in Georgia fino al novembre 2016 su una cinquantina di pazienti reclutati in Italia, che pagano fino a 27mila euro.

Gli altri protagonisti

Le tappe della vicenda

  • Maggio 2010 - La Procura della repubblica di Torino ha aperto un'inchiesta sulle attività della Stamina Foundation onlus, associazione torinese fondata nel 2009 dal professor Davide Vannoni "per sostenere la ricerca sul trapianto di cellule staminali mesenchimali e diffondere in Italia la cultura della medicina rigenerativa".
  • Ottobre 2011 - Agli Spedali Civili di Brescia hanno avviato le cure staminali "ad uso compassionevole", seguendo il protocollo della Stamina Foundation. In quell'occasione sono stati accolti dodici pazienti, tutti bambini affetti da gravissime patologie neurodegenerative.
  • Aprile 2012 - Il pm di Torino Raffaele Guariniello ha disposto un'ispezione dei carabinieri dei Nas agli Spedali Civili di Brescia. Il successivo rapporto venne inviato all'Aifa, l'Agenzia italiana del farmaco che il 15 maggio successivo ha poi predisposto il blocco della terapia. L'allora ministro della Salute Renato Balduzzi dispose un'indagine amministrativa e un'ispezione da parte degli ispettori dello stesso ministero e dell'Aifa, insieme al Centro nazionale Trapianti. Le ispezioni e le indagini hanno portato tutte alla stessa conclusione: bloccare la somministrazione dei trattamenti, non solo perché la possibile efficacia non è documentata scientificamente, ma le procedure per la preparazione delle staminali non rispetterebbero gli standard di sicurezza. Alle accuse Vannoni ha sempre risposto che sul metodo esiste un brevetto e per questo si sarebbe rifiutato di rendere accessibili i dettagli sulle procedure. Da allora la battaglia si è spostata nei tribunali.
  • Agosto 2012 - i genitori di Celeste Carrer, una delle bambine curate con Stamina, hanno presentato al giudice del lavoro del tribunale civile di Venezia un ricorso d'urgenza con cui hanno chiesto la prosecuzione delle cure. Nel frattempo il pm Guariniello ha chiuso l'indagine preliminare su Stamina Foundation chiedendo il rinvio a giudizio dei 12 indagati tra cui medici e lo stesso Vannoni.
  • Somministrazione di farmaci imperfetti, pericolosi per la salute pubblica
  • Truffa
  • Associazione per delinquere. Inoltre, il PM ha ipotizzato che numerosi familiari dei pazienti in cura abbiano versato alla Stamina Foundation somme di denaro fra i 30.000 e i 50.000 euro.
  • Il 10 ottobre 2013 - Arriva la marcia indietro del ministro della Salute che, di fatto, ha bloccato l'avvio della sperimentazione. Determinante è stato il parere del Comitato di esperti sul protocollo Stamina, che hanno bocciato il protocollo per la mancanza di evidenze scientifiche a sostegno della sicurezza e dell'efficacia del metodo.
  • Il 27 settembre 2013 - Vannoni impugna lo stop alla sperimentazione e presenta ricorso al Tar del Lazio.
  • il 4 dicembre 2013- Il Tar sospende l'efficacia del decreto di nomina del comitato, in attesa della decisione nel merito fissata l'11 giugno. Il ministero nomina dunque un nuovo Comitato, che ancora non ha iniziato i lavori.
  • Il 7 febbraio del 2014 - Vannoni è stato rinviato a giudizio per associazione a delinquere e truffa.
  • Il 18 marzo 2015 - Il processo di è concluso e Vannoni ha patteggiato una pena di un anno di 10 mesi.

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