"Con Venezia guadagni subito il paradiso per quanti miscredenti ci sono qua, mettere una bomba a Rialto". E' questa la frase che, intercettata dagli inquirenti, ha fatto scattare il blitz di polizia e carabinieri che ha portato allo smantellamento di una cellula jihadista a Venezia. Sono stati arrestati tre sospetti terroristi e un minorenne è stato fermato, tutti originari del Kosovo e in Italia con regolare permesso di soggiorno.
Chi sono gli arrestati
Due degli arrestati lavoravano come camerieri in un locale a Venezia e alloggiavano in un palazzo vicino al teatro La Fenice. Gli indagati, dopo aver iniziato a pianificare un viaggio verso territori della jihad, appresa la notizia dell'attentato a Londra del 22 marzo scorso, avevano manifestato il proprio apprezzamento e fatto commenti sulla possibilita' di realizzare un'azione in Italia. Uno degli arrestati, inoltre, era già stato protagonista nel 2015 di un episodio minore, in cui aveva pesantemente minacciato il datore di lavoro.
Operazione #antiterrorismo a Venezia 3 arresti un fermo di minore e 12 perquisizioni tra Venezia Mestre Treviso https://t.co/oeIj2V3W6Q
— Polizia di Stato (@poliziadistato) 30 marzo 2017
Le intercettazioni
Dalle intercettazioni e dalle indagini emergono, secondo gli inquirenti, "moltissimi passaggi di adesione incondizionata al progetto Isis" con un'attività "che non è rimasta solo di tipo teorico/dottrinale", ma che prevedeva anche "progettualità e programmazione". "Abbiamo controllato ogni loro rapporto, ogni contatto con il mondo esterno e siamo riusciti anche ad inserirci e controllare il loro mondo telematico e tutto quello che riuscivano a comunicarsi", ha spiegato il procuratore Adelchi d'Ippolito.
Agenzia Vista/Alexander Jakhnagiev - Agi
Simulazioni, video e allenamento per preparare l'attentato
La cellula di kosovari smantellata a Venezia e sospettata di preparare attentati terroristici compiva simulazioni per confezionare esplosivi fatti in casa. Gli uomini erano impegnati "in una vera e propria attività di auto-addestramento al fine di prepararsi a compiere attività criminali e attentati da un lato attraverso esercizi fisici e dall'altro esaminando video dei fondamentalisti dell'Isis che spiegavano l'uso del coltello, come si uccide con un coltello".
Sono state eseguite dodici perquisizioni, tutte nel centro storico, tranne una in terraferma a Mestre ed una in provincia di Treviso. Nel corso dei blitz delle forze dell'ordine sono stati trovat delle pistole "che stiamo cercando di capire se siano giocattolo o no" raccontano gli inquirenti. "Nessun esplosivo. E' per una strategia che il materiale ce lo si procura poco prima. Loro sanno che avere del materiale a casa, al lavoro o in altri luoghi di loro pertinenza li metterebbe a rischio".