Meningite, ecco perché per gli esperti l'epidemia è solo mediatica

di Paolo Giorgi
Vaccino meningite

Il caso della Toscana e l'allarmismo mediatico

Parlano i numeri, nessun incremento di casi

I consigli degli esperti per una corretta informazione

  • rassicurare il cittadino che i rischi di contrarre questa malattia erano, e sono, molto bassi
  • illustrare alla popolazione generale che le vaccinazioni, incluse quelle contro i patogeni responsabili di malattia invasiva, sono uno strumento importantissimo di prevenzione per proteggere le categorie in cui la patologia si manifesta più frequentemente. Quindi l'offerta vaccinale gratuita prevista dal calendario vaccinale nazionale e/o regionale va sempre accettata perché è disegnata per le categorie di popolazione più suscettibili
  • discutere serenamente con i cittadini sull'opportunità di estendere la vaccinazione per altri patogeni (ad esempio meningococco ACYW-135 e meningococco B). Queste vaccinazioni, infatti, potrebbero essere accessibili solo a pagamento a seconda dell'età del soggetto e della Regione e potrebbero fornire una protezione aggiuntiva per una maggiore tranquillità anche in caso di basso rischio di contrarre la malattia. I vaccini sono efficaci e sicuri e la scelta finale di investire sulla protezione, spetta al cittadino
  • spiegare che non vi è alcuna emergenza o alcuna epidemia nazionale: la vaccinazione può tranquillamente essere programmata dalla Asl a distanza di giorni o settimane, senza un reale aumento di rischio da parte del cittadino
  • integrare le informazioni disponibili sui media con le informazioni istituzionali che forniscono un quadro più completo della situazione. Esistono molte fonti informative disponibili a chiarire dei dubbi (oltre allo stesso EpiCentro, Iss, ministero della Salute, Regioni, Asl, Associazioni scientifiche)

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