Migranti, 2016 anno record per l'Italia

di Gaia Vendettuoli
 migranti gommoni (foto medici senza frontiere)
  • Lombardia. E' la regione italiana che in assoluto accoglie più migranti (13%) senza permesso di soggiorno e profughi. E’ anche logico, visto che è la più grande e popolosa. Al 21 novembre 2016 in Lombardia i titolari di una forma di protezione internazionale erano circa 23.014. Di questi 21.515 si trovano nelle strutture temporanee mentre 1.499 sono ospiti dei centri Sprar
  • Lazio. E' la seconda regione con più profughi (9%).Quelli presenti nelle strutture temporanee sono 9.951; 924 si trovano nei centri di prima accoglienza e 4.206 nei centri Sprar per un totale di 15.081 immigrati.
  • Sicilia. L'isola dove avvengono la gran parte degli sbarchi in Italia ospita l'8% dei migranti, per un totale di 13.691. Di questi 4.927 si trovano nei Cas, 608 nei cosiddetti hot spot e 3.832 nei centri di prima accoglienza
  • Veneto. Come la Sicilia, accoglie l'8 per cento dei migranti, per un totale di 14.258. Di questi 10.565 si trovano in 'strutture temporanee', 3.177 nei centri di accoglienza e 516 sono inseriti nella rete Sprar.
  • Campania. Un altro 8% si trova in questa regione: 14.092 i totali, di cui 12.800 in strutture temporanee e 1.292 nei centri di accoglienza.
  • Hot spot. Sono i Centri di primo soccorso e accoglienza: Accolgono i migranti subito dopo lo sbarco. In queste strutture ricevono le prime cure mediche, gli vengono prese le impronte digitali e viene accertata l’eventuale intenzione di richiedere protezione internazionale. La permanenza in questi centri è di pochi giorni.
  • Cara. Sono i centri accoglienza richiedenti asilo istituiti nel 2008 con il decreto legislativo n.25. Sono 11 in tutta Italia e accolgono: i richiedenti protezione internazionale che devono ancora essere identificati, i richiedenti asilo che hanno tentato di attraversare illegalmente la frontiera, i richiedenti asilo che sono stati fermati senza documenti. Nel primo caso i migranti devono restare nei Cara il tempo necessario alla loro identificazione: comunque non più di 20 giorni. Negli altri due casi, la permanenza non può superare i 35 giorni.
  • Cas. Sono i centri di accoglienza straordinaria, 'strutture temporanee' che ospitano richiedenti protezione internazionale che avrebbero diritto ad accedere al circuito degli Sprar. Sono gestiti - come la rete Sprar - da associazioni e cooperative che rispondono a un bando del ministero dell’Interno.
  • Sprar: E’ il sistema di protezione richiedenti asilo e rifugiati. Istituiti dalla legge n.189/2002, sono il luogo dove i migranti arrivano non appena escono da Cas e Cara. Il tempo di permanenza nello Sprar è di 6 mesi, con possibilità di rinnovo per altri 6. L’obiettivo è quello di rendere autonomo il migrante e avviarlo al mondo del lavoro attraverso corsi di italiano e tirocini formativi. Per il biennio 2014-2016, i posti nello Sprar sono 13.020, i progetti 456, sparsi in tutta Italia.
  • Protezione umanitaria. Il permesso di soggiorno per motivi umanitari è rilasciato quando la Commissione territoriale non accoglie la domanda di protezione internazionale ma ritiene che possano sussistere gravi motivi di carattere umanitario (D.lgs n. 286/1998). Sarà poi il questore competente a rilasciare il permesso di soggiorno per motivi umanitari, che dura un anno e può essere convertito in permesso di soggiorno per motivi di lavoro.
  • Richiedente asilo. E' una persona che, fuggita dal proprio Paese, chiede il riconoscimento dello status di rifugiato o altre forme di protezione internazionale in Italia. Fino a quando non viene presa una decisione definitiva dalle Commissione competente, il migrante ha diritto di soggiornare regolarmente in Italia, anche se è arrivato senza documenti e in maniera irregolare.
  • Ricorso. Se la Commissione territoriale respinge la domanda d’asilo, l'immigrato ha 30 giorni di tempo per presentare ricorso al Tribunale ordinario. In questo modo l’espulsione viene sospesa . In seguito al ricorso la legge dispone che sia rilasciato un permesso per richiesta di asilo.

  • Rifugiato: Secondo la convenzione di Ginevra del 28 luglio 1951, il rifugiato è colui che temendo di essere perseguitato per motivi di razza, religione, nazionalità, appartenenza ad un determinato gruppo sociale o per le sue opinioni politiche, si trova fuori del Paese di cui è cittadino e per questi motivi non può farvi ritorno. Al titolare dello status di rifugiato la Questura rilascia un permesso di asilo politico che ha una durata di 5 anni ed è rinnovabile. Per il rifugiato i tempi per ottenere la cittadinanza italiana sono dimezzati: può fare richiesta dopo soli 5 anni di residenza in Italia.

    Rimpatrio assistito. Consiste nella possibilità di ritorno offerta ai migranti che non possono o non vogliono restare nel Paese ospitante e che desiderano, in modo volontario e spontaneo, tornare ' casa'. La misura del rimpatrio volontario assistito (Rva) viene attuata l’Organizzazione Internazionale per le Migrazioni (Oim).

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