di Paolo Giomi
Rieti - "Domani o dopodomani inizieremo ad asfaltare la Romanella, e a mettere a posto il ponte Cinque Occhi, che ha subito alcune limitazioni di traffico, e che riapriremo seppure con qualche prescrizione". Lo dice l'assessore alle Infrastrutture della Regione Lazio Fabio Refrigeri, che è anche delegato all'emergenza terremoto, in un'intervista all'Agi sugli interventi d'urgenza per ripristinare la viabilità delle aree colpite dal terremoto, in particolare quella di Amatrice. "Già in queste ore - dice Refrigeri - stiamo poi affrontando le problematiche dell'altro accesso, quello di Retrosi. In questo modo ripristineremo quel triplice accesso ad Amatrice che per quanto complicato, di fatto garantisce una mobilità dall'esterno ma anche tra le frazioni del Comune, che credo sia un po' la priorità anche dell'amministrazione comunale, che si è vista costretta in queste ore a sospendere per qualche giorno l'attività didattica. Vogliamo fare in fretta - prosegue l'assessore regionale - siamo molto determinati su questo, e penso che compatibilmente con il tempo, che meteorologicamente non ci aiuta, riusciremo a chiudere subito queste due questioni".
NIENTE SCUOLA SENZA STRADE. MA ARRIVA IL NUOVO LICEO SCIENTIFICO
Il sindaco di Amatrice, Sergio Pirozzi, con un'ordinanza ha sospeso le attività didattiche per 20 giorni, entro i quali chiede un ripristino delle strade interne principali, fortemente compromessa dal terremoto del 30 ottobre.. In risposta a questo - e in parte anche a quanto dichiarato dal primo cittadino di Amatrice alla Camera dei deputati in mattinata - l'assessore Refrigeri, pur non sbilanciandosi su date certe, manifesta ottimismo: "Vogliamo fermamente riuscire a ripristinare questa emergenza nei tempi stabiliti, altrimenti non avrebbe significato questo nostro interesse diretto nelle opere da mettere in atto. Lo vogliamo fare, è un dovere anche nei confronti di quei ragazzi che hanno scelto di rimanere ad Amatrice, dimostrando attaccamento alla loro identità. E noi dobbiamo fare del tutto affinché questo sia garantito, tra mille disagi, però almeno la viabilità si rimette a posto, la scuola verrà riaperta, e si va avanti, passo dopo passo". E intanto è stata consegnata oggi al Comune la seconda ala del nuovo istituto comprensivo di San Cipriano, quella destinata ad ospitare gli alunni del liceo scientifico, che tra 20 giorni siederanno nella nuova sede. Al taglio del nastro c'era il presidente della Provincia di Rieti Giuseppe Rinaldi oltre ai dirigenti della Protezione Civile del Trentino e al dirigente scolastico Maria Rita Pitoni. "Speriamo che tra 20 giorni i ragazzi possano entrare in queste classi - ha detto la preside - nel frattempo allestiremo i laboratori".
La scuola, che come l'ala realizzata a settembre è composta da moduli prefabbricati riscaldati e colorati, è suddivisa in 5 aule da 40 metri quadri ciascuna, e oltre alle classi ospiterà una biblioteca e una sala per le segreterie didattica e amministrativa. Sarà popolata da 51 studenti iscritti al liceo di Amatrice, che dopo il sisma del 24 agosto sono stati ospitati nel Palasport, prima che la seconda, violenta scossa di fine ottobre rendesse inagibile anche quella struttura. Ora, per veder tornare gli studenti a scuola, bisognerà attendere il ripristino della viabilità locale.
SINDACO AMATRICE, CI STANNO ABBANDONANDO
"L'impressione è che qualcuno ci stia abbandonando. Sono sicuro che non è così, ma io tornerò a mettere la mia fascia di sindaco solo quando avrò la certezza che nessuno ci abbandona". Così Pirozzi nel suo intervento in Aula all'incontro con oltre 600 primi cittadini italiani. "L'unico modo per avere questa certezza - ha sottolineato - è riconoscere qualcosa a chi vive in queste terre abbandonate non dopo il terremoto, ma per 30 anni: penso a una 'no tax area', unica soluzione per far ripartire l'economia. Perche' la gente che ha subito il sisma sta pensando di non tornare più". Il sindaco "conosce il suo territorio perché lo vive 365 giorni su 365 - ha spiegato Pirozzi -:il 14 settembre ho detto che avevamo un problema di viabilità e quel problema ce l'abbiamo tuttora, ad oggi ancora non si capisce chi deve fare, che cosa e come". Dopo il terremoto, ha proseguito, "in tanti hanno scoperto che ci sono piccoli borghi abbandonati negli anni, percheé la politica generale nel frattempo siè indirizzata sui numeri: hanno chiuso ospedali, hanno chiuso scuole, hanno chiuso servizi. Ma senza servizi la gente dei piccoli borghi va nelle grandi città e crea problemi alle grandi città. Noi - ha concluso - vogliamo che i nostri borghi non diventino riserve indiane, ma luoghi dove la gente possa vivere. E per fare questo, serve una soluzione strutturale, che duri negli anni". Al sindaco ha risposto il ministro dell'Interno Angelino Alfano: "Le luci del governo sui luoghi del sisma non si sono spente e non si spegneranno mai". E ha aggiunto: "Ringrazio il sindaco Pirozzi anche per l'elemento di fiducia che ha voluto mettere nelle sue parole perché ha aggiunto: 'Sono sicuro che così non sarà, sono sicuro che questo non accadrà".