Genova - Ha confessato Claudio Borgarelli, nipote di Albano Crocco, fungaiolo decapitato nei boschi di Lumarzo lo scorso 11 ottobre. L'uomo, infermiere, ha ammesso davanti al gip che lo ha interrogato di aver perso la testa quando la mattina del delitto ha visto Crocco con l'auto parcheggiata sotto casa sua, con i paletti che aveva messo per evitare il passaggio divelti. "Non ho capito più niente" ha detto l'uomo che ha raccontato di aver preso la pistola e inseguito lo zio. "L'ho raggiunto nel sentiero, abbiamo avuto un diverbio. Lui mi ha insultato e mi ha sputato in faccia". Così Borgarelli ha sparato. Due volte. Poi ha preso il machete e ha decapitato lo zio. Ha legato una corda ai piedi del corpo e lo ha trascinato fino a gettarlo in un dirupo. Rientrato in casa, si è cambiato e ha infilato la tuta da lavoro nello stesso sacco in cui aveva messo la testa della zio. Infine è salito in auto e ha buttato il tutto in Valbisagno, dove è stato ripreso dalle telecamere della zona. Il racconto di Borgarelli è venuto tra le lacrime, dopo due giorni di carcere. Il suo avvocato, Antonio Rubino, chiederà la perizia psichiatrica. (AGI)