Milano - Sarà processata a Milano Karima al Marough, detta Ruby, che insieme con altre 22 persone dovrà rispondere di corruzione in atti giudiziari e falsa testimonianza nell'ambito del procedimento Ruby ter. Il processo comincerà l'11 gennaio davanti ai giudici della X sezione penale. Tra gli imputati rinviati a giudizio figurano 16 'olgettine', che furono ospiti di Silvio Berlusconi ad Arcore, la senatrice di Forza Italia, Maria Rosaria Rossi, l'avvocato Luca Giuliante.
La posizione dell'ex premier era stata stralciata nella scorsa udienza per motivi di salute. Secondo la Procura, Berlusconi avrebbe 'comprato' i silenzi e la reticenza degli ospiti nel processo in cui era imputato per prostituzione minorile e concussione e da cui è uscito assolto con sentenza definitiva.
L'INCHIESTA
L'inchiesta 'Ruby ter' era nata dalle motivazioni delle sentenze di due processi di primo grado: il processo 'Ruby' a carico di Silvio Berlusconi (assolto con sentenza passata in giudicato) e il 'Ruby bis' a carico di Lele Mora, Emilio Fede e Nicole Minetti (di cui deve essere ricelebrato l'appello dopo il rinvio della Cassazione). Nelle motivazioni dei due verdetti il Tribunale rinviò gli atti alla Procura perché procedesse per valutare un eventuale condizionamento dei testimoni. L'ipotesi del procuratore aggiunto Piero Forno e dei pm Tiziana Siciliano e Luca Gaglio era che fossero stati versati circa 10 milioni di euro per corrompere testimoni, di cui sette milioni alla sola Ruby, dal 2011 al 2015. Tra i rinviati a giudizio, anche il giornalista Carlo Rossella, l'ex compagno di Ruby, Luca Risso, l'ex massaggiatore del Milan, Giorgio Puricelli, e le cosiddette 'olgettine' Barbara Guerra, Barbara Faggioli, Alessandra Sorcinelli, Iris Berardi, Marysthell Polanco, le gemelle Imma ed Eleonora De Vivo, Lisa Barizonte.
"Il rinvio a giudizio era atteso - è il commento del legale di Ruby, l'avvocato Paola Boccardi - con un procedimento di 45 faldoni di indagini era difficile pensare che non si arrivasse al processo".
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Quanto alla riunione di questo processo con quello a Berlusconi, se dovesse essere rinviato a giudizio nello stralcio, Boccardi è possibilista: "Non ha molto senso celebrare due processi sugli stessi fatti, ma bisognerà valutare lo stato di salute di Berlusconi". (AGI)