Roma - Comincia l'autunno caldo della scuola. Gli studenti italiani scendono nelle maggiori citta' del Paese per contrastare le politiche del governo sull'istruzione, chiedere maggiori diritti e battersi contro il precariato. La manifestazione, promossa dalla Rete degli Studenti Medi (sindacato con 82.000 iscritti), con l'adesione dell'Udu (Unione degli Universitari), si intitola "C'ero anche io - Voci di una generazione precaria" e si propone di affrontare i temi del lavoro, dell'inclusione e integrazione, del divario persistente tra Nord e Sud del Paese.
Ecco da dove partono le manifestazioni degli studenti
"Nel nostro Paese, nelle nostre citta' le diseguaglianze aumentano, e le risposte al contrario stentano ad arrivare, favorendo l'affermarsi di un pensiero che vede nell'esclusione dei piu' deboli la soluzione", denunciano gli studenti. Il Coordinatore della Rete, Gianmarco Manfreda, sottolinea che tra i motivi della protesta c'e' anche la richiesta di "finanziamenti piu' consistenti, di gran lunga superiori alle risorse straordinarie pari a 50 milioni che erano presenti nella scorsa legge di Stabilita'". All'agitazione di domani seguira' uno sciopero generale di docenti e personale Ata gia' indetto per il prossimo 21 ottobre dai sindacati Usb (Unione Sindacale di Base), Unicobas (Unione Comitati di Base) e Usi (Unione Sanitaria Internazionale) "per la difesa dei diritti del lavoro e dello stato sociale". (AGI)