Piacenza - Un operaio egiziano di 53 anni e' stato travolto e ucciso la notte scorsa da un camion davanti a una ditta di Montale, a Piacenza, dove assieme ad altri colleghi stava partecipando a un presidio indetto dal sindacato autonomo Usb per il mancato rispetto degli accordi aziendali da parte della società. Il camionista e' stato arrestato per omicidio stradale colposo e poi rilasciato nel primo pomeriggio. Secondo quanto accertato dalla polizia coordinata dalla procura di Piacenza, l'uomo - che resta indagato, ma di nuovo libero, nonostante la convalida dell'arresto, per l'assenza di esigenze cautelari - stava ripartendo dopo aver caricato la merce e ha riferito di non essersi accorto di nulla, al momento dell'investimento, ma di aver capito quanto successo solo dopo l'aggressione dei manifestanti. La dinamica dei fatti, riferita dal procuratore capo di Piacenza, Salvatore Cappelleri in un incontro in procura, presente la polizia - e'stata confermata da un sovrintendente delle volanti che era sul posto la notte scorsa e da filmati delle telecamere di sorveglianza. Quest'ultimo ha anche cercato di attirare l'attenzione della vittima e del camionista (un italiano risultato negativo all'alcoltest), per segnalare il pericolo, senza riuscire nell'intento. Resta tuttavia da accertare la dinamica esatta dell'incidente, anche alla luce delle testimonianze raccolte, tra cui quelle di alcuni sindacalisti Usb che hanno riferito che l'autista sarebbe stato incitato ad andare avanti, nonostante la presenza dei manifestanti, da un addetto vicino all'azienda. Sull'egiziano morto sara' effettuata l'autopsia, per accertare la compatibilita' delle lesioni con la ricostruzione dei fatto.
A incidente avvenuto, momenti di forte tensione si sono registrati con i manifestanti, poi rientrati grazie all'intervento della polizia. Secondo la ricostruzione fornita dalla Questura di Piacenza non era in corso un picchettaggio come successo altre volte nel corso di manifestazioni davanti alla Gls, per impedire l'uscita dei camion carichi di merce. Gli operai, una trentina, erano fuori in attesa degli esiti dell'incontro della delegazione sindacale con il presidente della ditta di logistica, che ha un importante hub a Piacenza, dove si chiedeva conto della mancata attuazione degli accordi che erano stati presi tra il maggio e il giugno scorso. In attesa c'erano anche diversi camion, pronti a partire dopo aver caricato la merce. A quel punto l'operaio egiziano si sarebbe staccato dal gruppo dirigendosi verso il primo camion in partenza, che poi l'ha investito
Esperto, "picchettaggio come corteo lecito se non violento"
Diverse le notizie da fonte sindacale: "Da un preposto vicino all'azienda e' partita la sollecitazione all'autista ad andare avanti, sentita da alcuni. Rispetto a quanto accaduto prenderemo tutte le iniziative di tipo legale e sindacale", dice Maria Teresa Chiarello, dirigente Usb Emilia Romagna , sull'investimento costato la vita ad un operaio egiziano la notte scorsa durante un presidio davanti ai cancelli della Gls di Piacenza. "Un fatto gravissimo che porteremo avanti a livello nazionale affinche' sia fatta giustizia", continua Chiarello, che ribadisce: "Un fatto inaccettabile che non avveniva da 40 anni in Italia. Un lavoratore ucciso mentre manifesta un diritto legittimo, in un contesto in cui i lavoratori vengono sempre piu' sfruttati nei loro diritti: uno sciopero legittimo, un picchetto legittimo per rivendicare accordi sottoscritti dalle parti e non rispettati". Chiarello era presente nella tarda serata di ieri all'incontro del sindacato Usb con l'azienda in cui, spiega, "veniva chiesto il rispetto degli accordi presi nel maggio scorso, e non rispettati dall'azienda. Incontro durato oltre un'ora e finito negativamente: da qui la decisione, presa in quel momento da una trentina di lavoratori fermi davanti ai cancelli, di passare al picchetto".
Il viceministro allo Sviluppo Economico, Teresa Bellanova, poi retwittata dal premier Matteo Renzi, sempre con l'hashtag #Piacenza, ha scritto: "Non doveva accadere, vicina alla famiglia operaio deceduto. Responsabilita' non restino impunite, nessuno puo' morire manifestando". (AGI)