Roma - Si ricomincia dall'8 aprile scorso, e cioe' da quel vertice, sempre organizzato alla scuola di polizia in via Guido Reni, conclusosi in maniera fallimentare, tanto da suscitare la ferma protesta della Farnesina. I magistrati della Procura di Roma e il Procuratore Generale della Repubblica Araba d'Egitto, con la sua delegazione, riprendono oggi a confrontarsi per fare il punto sulle indagini sulla scomparsa e sulla morte di Giulio Regeni. Il Procuratore Giuseppe Pignatone e il pm Sergio Colaiocco sfrutteranno l'occasione per tornare alla carica con i loro omologhi egiziani e ottenere quello che da tempo hanno richiesto, per rogatoria, e che ritengono fondamentale dal punto di vista investigativo per ricostruire gli ultimi giorni di vita di Regeni e individuare chi lo ha sequestrato, chi lo ha torturato e poi ucciso e chi ne ha abbandonato il cadavere lungo la strada che collega il Cairo ad Alessandria: stiamo parlando del traffico di celle telefoniche, necessario per tracciare la posizione di quei cellulari attivi nelle zone dove Regeni e' stato prelevato da ignoti e dove poi e' stato lasciato senza vita.
E' sufficiente andare a rileggere un passo del comunicato confezionato dai pm di piazzale Clodio alla fine di quel vertice deludente di aprile per capire come questo argomento costituisca uno snodo decisivo per le indagini ... l'autorita' giudiziaria egiziana ha comunicato che consegnera' i risultati al termine dei loro accertamenti che sono ancora in corso. La Procura di Roma - era stato scritto in quella nota - ha insistito perche' la consegna avvenga in tempi brevissimi sottolineando l'importanza di tale accertamento da compiersi con le attrezzatura all'avanguardia disponibili in Italia". L'Egitto, insomma, e' disposto a consegnare gli esiti delle analisi sul traffico delle celle telefoniche, i pm di Roma non vogliono i loro risultati, ma pretendono di avere il dato grezzo da poter analizzare poi in Italia con le nostre tecnologie. Una prima striminzita sintesi di quel traffico era gia' pervenuta all'attenzione dei nostri inquirenti (e si riferiva a un paio di utenze inglesi) ma il contributo delle autorita' egiziane si e' rivelato sostanzialmente nullo ai fini delle indagini. Oggi si capira' una volta per tutte se siamo a una fase di svolta per arrivare alla verita' o se il vertice sara' l'ennesima occasione buona gettata al vento. (AGI)