Roma - Primi passi concreti nelle indagini tese ad accertare eventuali responsabilita' nei crolli provocati dal terremoto del 24 agosto. Su input della Procura di Rieti, la polizia giudiziaria ha facolta' infatti di procedere, quando lo ritiene opportuno, a sequestri: e il primo, eseguito dal Corpo forestale dello Stato, ha riguardato uno degli edifici simbolo del disastro, la Scuola "Romolo Capranica" che ha subito pesantissimi danni nonostante i lavori di ristrutturazione commissionati negli anni passati.
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Altri sequestri sono in corso in tutta l'area devastata dal sisma, con i sigilli che scattano - per motivi di indagine e ragioni di sicurezza - con il 'via libera' della procura. E la scuola della cittadina laziale e' finita anche sotto la lente di osservazione dell'Autorita' nazionale anticorruzione: l'Authority presieduta da Raffaele Cantone ha chiesto alla Guardia di finanza - con la quale l'anno scorso e' stato firmato un accordo di collaborazione ad hoc - di acquisire la documentazione sulle gare per la ristrutturazione dell'edificio.
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In particolare, ai militari delle Fiamme gialle e' stato chiesto di procedere ad accertamenti sugli affidamenti degli appalti per i relativi lavori. L'inchiesta per disastro colposo, aperta dopo il disastro, procede naturalmente ancora a carico di ignoti.
"E' prematuro - ha ammesso il procuratore di Rieti Giuseppe Saieva - noi stiamo provvedendo a isolare, anzitutto, gli edifici pubblici danneggiati dal terremoto. Poi, valuteremo il da farsi".
"Noi - ha spiegato Saieva - abbiamo soltanto chiesto alla nostra polizia giudiziaria di rimuovere con cautela le macerie degli edifici colpiti dal sisma e di assicurarci tutta la documentazione utile per svolgere i necessari accertamenti". La precedenza "viene data agli edifici pubblici, 'in primis' quelli del Comune dove sono raccolte le carte che raccontano la 'storia' di queste strutture. "Cerchiamo le carte - ha ribadito il magistrato - vogliamo soltanto quelle per il momento". "Stiamo raccogliendo gli elementi per verificare se vi siano estremi di reato legati ai crolli e alle lesioni delle strutture pubbliche di Arquata del Tronto. Ma le indagini sono ancora nella fase iniziale", hanno confermato fonti del Comando provinciale dei carabinieri di Ascoli Piceno in relazione all'inchiesta aperta dalla Procura locale. Al momento non c'e' alcuna ipotesi di reato, e non ci sono indagati.
"La scuola di Arquata e' gravemente lesionata - dicono i militari - cosi' come il 90% delle case o delle strutture della zona. Per il resto stiamo procedendo a effettuare gli accertamenti necessari. Ma occorrono interventi e sopralluoghi tecnici che non avranno di certo tempi brevi".
Al momento, secondo i dati aggiornati dalla Protezione civile, sono 3.554 le persone assistite (999 nelle strutture messe a disposizione nel Lazio, 1.351 nelle Marche, 1.072 in Umbria e un centinaio in Abruzzo) ma la terra continua a tremare: dopo la scossa di magnitudo 6.0 registrata alle 3,36 del 24 agosto, la Rete sismica nazionale dell'Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia ha localizzato 2.553 eventi, 12 dei quali di magnitudo compresa tra 4.0 e 5.0 e uno di magnitudo maggiore di 5.0. "Lo sciame sismico durera' molti mesi", ha avvertito Massimo Cocco, dirigente dell'Ingv. (AGI)