Roma - Maturità al via per 500mila con la prima prova di italiano con tracce che vanno da Umberto Eco al voto alle donne nel 1946, passando per il Pil e per il concetto di 'confine', superato da una traccia che cita Guidoni e Cristoforetti nei loro viaggi in orbita intorno alla Terra. Come ogni anno gli studenti hanno una vasta scelta di argomenti e temi su cui cimentarsi. La diretta della prima prova di maturità e' iniziata poco dopo l'apertura del plico telematico: era passata una manciata di minuti dalle 8.30 e già si 'vociferava' sul web di "rumors e indiscrezioni su Eco voto alle donne, Pil, paesaggio e spazio". Ed ecco intorno alle 9.15 sul profilo Facebook del sito specializzato Studenti.it le prime fotografie delle tracce.
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Ma andiamo con ordine. Il 'classico' tema di italiano, che prevede l'analisi e il commento di un testo letterario, è sulle funzioni della letteratura secondo Umberto Eco. Il brano "Su alcune funzioni della letteratura" e' tratto da una raccolta di saggi pubblicata nel 2002 e intitolata "Sulla letteratura". Scomparso lo scorso 19 febbraio, il nome di Eco era tra i piu' frequenti nella corsa al tototema. Saggista, filosofo, scrittore, Eco si fa protagonista della maturità 2016 per i suoi lavori come semiologo.
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Il tema storico s'incentra sul voto alle donne nel 1946 e ha due brani: uno della poetessa e partigiana Alba de Cespedes e l'altro di Anna Banti.
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Il cosiddetto tema di attualità prende spunto da una citazione di Piero Zanini sul tema del 'confine'. In particolare la traccia riguarda: "confini, muri reticolati, costruzione e superamento dei confini, le guerre per i confini". E' chiaro il riferimento all'immigrazione e alla chiusura delle frontiere, argomento tra l'altro in pole position nel tototema circolato nei giorni scorsi. Zanini sull'argomento ha scritto il libro 'Significati del confine. I limiti naturali, storici, mentali', in cui si pone domande del tipo: cos'e' un confine e perche' a un certo punto si decide di stabilirne uno.
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I quattro temi relativi alla redazione del saggio breve riguardano: il rapporto padre-figlio nell'arte e letteratura del Novecento; "Il Pil e' la misura di tutto?"; "Il valore del paesaggio", con una citazione di Vittorio Sgarbi. Infine, "l'uomo e l'avventura dello spazio", partendo dalle esperienze dei due astronauti italiani Umberto Guidoni e Samantha Cristoforetti. La traccia del saggio breve che ha per titolo "Il rapporto padre-figlio nelle arti e nella letteratura del Novecento" prende spunto dalla poesia 'Mio padre e' stato per me l'assassino', di Umberto Saba tratta da 'Il Canzoniere', da un brano tratto dalla 'Lettera al padre' di Franz Kafka e da un passo del romanzo 'Con gli occhi chiusi' di Federigo Tozzi. Oltre a una foto del dipinto 'Il figliol prodigo' di De Chirico.
Il prodotto interno lordo. Ovvero la produzione come ricchezza e' al centro della traccia di ambito socio-economico del cosiddetto 'saggio breve' nella prima prova di maturità. Il concetto meramente economico diventa lo spunto per far riflettere i ragazzi sul 'valore' intrinseco di questa ricchezza. Su cosa 'davvero' dà e non dà il Pil. Quindi arriva l'altra faccia della medaglia: la dura critica al Pil del famoso discorso tenuto da Bob Kennedy, ex senatore Usa ed ex candidato alla presidenza, in un'università americana all'indomani della sua vittoria nelle primarie di California e Dakota del Sud: "Con troppa insistenza e troppo a lungo - cita la traccia - sembra che abbiamo rinunciato alla eccellenza personale e ai valori della comunità, in favore del mero accumulo di beni terreni". E poco dopo: "...il Pil comprende anche l'inquinamento dell'aria, la pubblicità per le serrature speciali per le nostre porte di casa e le prigioni per coloro che cercano di forzarle. Comprende il fucile di Whitman e il coltello di Speck, ed i programmi televisivi che esaltano la violenza al fine di vendere giocattoli ai nostri bambini. Cresce con la produzione di napalm, missili e testate nucleari e non fa che aumentare quando sulle loro ceneri si ricostruiscono i bassifondi popolari". Insomma, il Pil "non tiene conto della salute delle nostre famiglie, della qualità della loro educazione o della gioia dei loro momenti di svago. Non comprende la bellezza della nostra poesia, la solidità dei valori familiari o l'intelligenza del nostro dibattere. Il Pil non misura ne' la nostra arguzia, ne' il nostro coraggio, ne' la nostra saggezza, ne' la nostra conoscenza, ne' la nostra compassione, ne' la devozione al nostro Paese. Misura tutto, in poche parole, eccetto cio' che rende la vita veramente degna di essere vissuta". (AGI)