Napoli - Sara' la Procura di Napoli Nord a decidere se il corpo di Fortuna Loffredo, la bambina di sei anni violentata e uccisa il 24 giugno 2014 perche' scaraventata nel vuoto dall'ottavo piano dell'isolato C del parco Verde di Caivano, dovra' essere riesumato. La richiesta arrivata via media, ma non ancora depositata, e' dei legali della famiglia di Chicca, Angelo e Sergio Pisani; come anticipato da un quotidiano locale, i due vorrebbero che si approfondissero altri tre aspetti, oltre ai traumi subiti dall'appartenenza scheletrico: se esistono liquidi biologici o tracce di Dna sotto le unghie, e se nel corpo sono presenti tracce di sostanze stupefacenti.
Esperti investigatori della scientifica, contatti dall'Agi, ritengono pero' molto improbabile che a quasi due anni dal decesso possano ancora trovarsi tracce utili alle indagini. Dipende certamente dal grado di decomposizione ma i processi di deterioramento del corpo sono molto accelerati in climi umidi come quello del Napoletano. Anche per Antonio Giglio, l'altro bambino morto in circostanze simili a quelle di Fortuna ma un anno prima, i legali avevano chiesto l'esumazione del cadavere ma per ora il pm della Procura di Napoli che indaga per omicidio non ha ancora disposto alcun accertamento.
E' prossima invece la chiusura delle indagini preliminari per Raimondo Caputo e la compagna Marianna Fabozzi, accusata di favoreggiamento, perche', secondo gli inquirenti, sapeva degli abusi che l'uomo perpetrava alle sue tre figlie minorenni, adesso in una struttura protetta e supertestimoni dell'indagine sulla morte di Fortuna. (AGI)