Roma - Plastica, compost, imballaggi, termovalorizzatori, discariche: l'argomento dei rifiuti è spesso al centro di dibattiti e iniziative per sensibilizzare la popolazione alla raccolta differenziata. A volte però il tema viene affrontato con superficialità e i lodevoli sforzi di chi si impegna nel riciclo possono essere in parte vanificati da una scarsa conoscenza del funzionamento dell'intero ciclo dei rifiuti. A far chiarezza sul tema è il libro 'Dove vanno a finire i nostri rifiuti?', scritto da Mario Grosso, ingegnere ambientale e docente al Politecnico di Milano, assieme alla giornalista Maria Chiara Montani (Zanichelli, pagg.155, 11,50 euro).
Nel saggio, che offre al lettore una panoramica sulla "scienza di riciclare, gestire e smaltire gli scarti", partendo dai problemi quotidiani di una famiglia tipo, trova spazio un decalogo di miti da sfatare.
1) La plastica va sempre riciclata. non tutta la plastica è uguale. Involucri di cracker e merendine, per esempio, sono fatti di una plastica di bassa qualità difficile da riciclare (...) La plastica buona è quella delle bottiglie d'acqua in Pet o dei flaconi in Hdpe (...)
2) I materiali naturali si decompongono velocemente. Non tutti. Il tempo di degradazione biologica del legno e di altri materiali, nati dalla natura e non divenuti fossili come carbone e petrolio, è anche di secoli
3) Estrarre materiali pregiati dai rifiuti è costoso e poco conveniente. Non nel caso dell'alluminio, il cui recuper dai rifiuti comporta un risparmio energetico superiore del 90% rispetto all'estrazione dell'alluminio dal materiale che lo contiene, la bauxite (...)
4) Il compost può essere utilizzato come fertilizzante. Il compost ha potere fertilizzante assai limitato (...) è bene considerarlo come un materiale ammendante, in grado di fornire carbonio organico al suolo, al pari della torba (...)
5) Bruciare i rifiuti provoca danni all'ambiente e favorisce i cambiamenti climatici. No, bruciare rifiuti a fini energetici, per esempio al posto del carbone, contribuisce a diminuire l'emissione di gas a effetto serra (...)
6) Il carbonio contenuto nei rifiuti contribuisce al riscaldamento globale. In parte sì, in parte no. Circa metà del carbonio che si trova nei rifiuti è di origine biogenica e quindi non aggiunge nulla alla contabilità del carbonio atmosferico (...)
7) Con i termovalorizzatori potremo eliminare le discariche. No, le discariche non scompariranno, ma se accetteremo di smaltire i rifiuti indifferenziati in un termovalorizzatore ne serviranno meno, con costi di gestione più bassi (...)
8) L'aumento degli imballaggi provoca un aumento dei rifiuti. Non è detto. In soli 13 anni, dal 2000 al 2013, la produzione di rifiuti urbani della città giapponese di Kyoto è calata di ben il 28% (...)
9) Bisogna assolutamente lavare i contenitori di vetro e plastica prima di differenziarli. Il lavaggio accurato dei contenitori non è strettamente necessario, perché gli impianti di selezione e riciclo sono in grado di gestire la presenza di residui (...)
10) Recupero di materia e recupero di energia dai rifiuti sono incompatibili. Non è così (...) si prestano a importanti integrazioni e sinergie (...)
Intervista all'autore - Abbiamo intervistato l'autore, Mario Grosso, che ha parlato dell'importanza della raccolta differenziata. "La popolazione deve essere coinvolta, è una questione culturale", ha sottolineato il docente, "il cittadino deve essere in grado di capire come comportarsi per fare una raccolta differenziata di qualita' perche' bisogna comprendere che non conta tanto il numero in se' (la percentuale di raccolta differenziata, ndr), ma bisogna riciclare materiali di buona qualità".
Per quanto riguarda le difficolta' nella raccolta, Grosso non ha rilevato criticità in base alla grandezza delle citta' e ha portato l'esempio virtuoso di Milano. Entrando nel dettaglio, Grosso ha sottolineato l'importanza dell'informazione per i cittadini e ha portato l'esempio della plastica: "Ci sono tantissimi polimeri diversi, se si riescono a separare si possono riciclare bene, se sono tutti insieme non si riesce a fare un buon riciclo". "Ad esempio le vaschette del prosciutto sono estremamente complesse, composte da diversi strati e polimeri, la bottiglia plastica invece è fatta solo di un tipo di plastica, bisogna quindi capire che la bottiglia e' ottima per il riciclo, mentre le plastiche miste, quelle complesse, vanno nell'indifferenziato", in questo modo le "plastiche buone" vanno al riciclo, le "complesse" al recupero energetico. Per quanto riguarda l'umido e' necessario differenziare perche' puo' essere avviato a forme di recupero come la produzione di compost e di energia sotto forma di biogas o biometano. I rifiuti sono anche un importante business: "E' fondamentale che la società di raccolta disponga anche di impiantistica di recupero per gestire l'intero sistema", ha sottolineato il docente. "Quando si parla di costi, nei rifiuti urbani la raccolta incide per il 50 per cento del totale. Benefici si traggono nel momento in cui si riciclano i materiali, grazie alla vendita sul mercato delle cosiddette materie prime secondarie".
Infine, il docente ha spiegato come funzionano termovalorizzatori e discariche. "Nei primi il rifiuto brucia in condizioni controllate e in maniera spontanea e l'energia che si libera viene trasformata in energia elettrica e calore. Inoltre dalle scorie si possono recuperare metalli da avviare a riciclo. Nella discarica invece il rifiuto organico si degrada negli anni e produce biogas. Qua i materiali di valore sono persi, salvo un futuro in cui a fronte di scarsità di risorse naturali si pensi di scoperchiare le discariche e ci sarebbe molto da recuperare. Ci può essere di tutto", ha sottolineato Grosso, "perché in tempi passati non c'era alcun controllo sui conferimenti. Certo, a oggi e' un'ipotesi fantascientifica, ma abbiamo quantità enormi di materiali preziosi nelle discariche che potrebbero in futuro essere recuperate. Le prime normative risalgono agli anni 80, prima non si faceva nulla, ma mettere in pratica questa ipotesi vuol dire esporsi a rischi, ci possono essere esplosioni, bisognerebbe valutare le situazioni molto attentamente". (AGI)