Cagliari - Sono gli appalti per la nuova strada Sassari-Olbia al centro del nuovo filone dell'indagine della procura di Oristano con 17 arresti eseguiti oggi, tra cui il vicepresidente del Consiglio regionale della Sardegna e un ex componente dell'assemblea sarda. In particolare, nel mirino degli inquirenti sono finiti gli appalti dei lotti 2 e 8 della nuova arteria in costruzione nel Nord Sardegna aggiudicati rispettivamente per 70 milioni 775.409 euro e 57 milioni 366.343 euro.
Tutte le opere al vaglio dei magistrati
Secondo la procura, inoltre, l'organizzazione composta da tre livelli - al primo i politici, al secondo un faccendiere e al terzo funzionari e amministratori delle stazioni appaltanti - e' stata in grado non solo di pilotare i due appalti per la Sassari-Olbia (un'opera in dieci lotti il cui costo totale è di 930 milioni di euro) ma anche di turbare le aste per l'assegnazione dei servizi tecnici di progettazione di due porticcioli turistici a Tertenia e Tortolì, in Ogliastra, quantificabili rispettivamente in circa 16 e 11 milioni. Sempre secondo quanto accertato dagli inquirenti il faccendiere del Nuorese retribuiva politici e funzionari con tangenti mascherate da consulenze, incarichi professionali anche per interposta persona e contributi elettorali.
In questo modo avrebbe ottenuto la gestione in prima persona di una "cospicua fetta" di finanziamenti regionali e statali. I rappresentati legali delle imprese aggiudicatarie degli appalti della Sassari-Olbia, in particolare, hanno confessato agli inquirenti di aver pagato due tangenti da 300.000 euro per ciascun lotto. Nell'elenco dei destinatari delle somme ricavate dalle tangenti per la Sassari-Olbia - evidenziano gli inquirenti - figurano quali destinatari la fidanzata e la sorella di due politici regionali. Ciò, scrivono i titolari dell'inchiesta, "avrebbe permesso di dissimulare le tangenti sotto incarichi professionali apparentemente leciti permettendo al contempo ai politici coinvolti di ricevere uan retribuzione illecita di 150.000 euro ciascuno". Era poi prevista un'altra tangente di 800.000 euro per politici e funzionari "mascherata con un contratto fittizio per prestazione professionali di vario genere" sempre nell'ambito dell'appalto. (AGI)