Roma – Distorsioni della personalità, scoliosi, obesità, miopia: sono queste alcune delle conseguenze dirette, e non, dell'uso eccessivo di smartphone, tablet e pc da parte di adolescenti e giovanissimi. Lo sanno bene al Policlinico A. Gemelli dove è sorto il 'Centro Pediatrico Interdipartimentale per la Psicopatologia da web', in collaborazione con la Facoltà di Medicina e chirurgia dell'Università Cattolica.
Si tratta del primo caso in Italia e "integra discipline diverse nello stesso percorso clinico" ha spiegato Federico Tonioni, responsabile dell'Area delle Dipendenze da Sostanze e delle Dipendenze Comportamentali del policlinico romano, secondo cui l'idea è nata per far fronte al numero crescente di patologie legate alla grande diffusione di internet e delle applicazioni digitali".
Per i bambini e gli adolescenti un uso disfunzionale del tempo passato online può innescare distorsioni nei processi di costruzione dell'identità e dell'immagine personale correlate a nuovi fenomeni dissociativi, portando alla dipendenza patologica e a segnali crescenti di ritiro sociale, con aspetti sovrapponibili al fenomeno giapponese "Hikikomori".
"Allo stesso modo - ha aggiunto Tonioni - le trasformazioni neurocognitive, conseguenti a un modo diverso di interagire con la realtà aprono dinamiche nuove nella clinica e nella riabilitazione dei disturbi dell'apprendimento e di quelli legati all'area neurologica". Inoltre la permanenza eccessiva di bambini e adolescenti davanti a pc, smartphone e consolle digitali puo' avere conseguenze sullo sviluppo e il sano funzionamento del corpo, intervenendo negativamente sulla vista, sulla postura e indirettamente sull'obesità infantile". (AGI)
(18 gennaio 2016)