(AGI) - CdV, 8 dic. - Seguendo le indicazioni del Papa che vule un Giubileo decentrato, e' stata aperta una Porta Santa anche a Enishke, nel Kurdistan iracheno. A presiedere il rito e' stato il segretaro della Cei, monsignor Nunzio Galantino, che da domenica e' nel Kurdistan iracheno per una missione di solidarieta' e vicinanza ai profughi. La piccola delegazione italiana con don Francesco Soddu, direttore di Caritas italiana, e' accompagnata dal parroco locale, padre Samir Yousif. L'apertura della Porta Santa e' nata proprio dalla richiesta di padre Samir, una cerimonia a cui hanno preso parte anche i capi della comunita' yazida. "Il parroco - ha spiegato monsignor Galantino ai microfoni di TV2000 - ci ha chiesto in modo spontaneo di aprire simbolicamente anche qui una Porta Santa. A questa celebrazione non hanno partecipato solo i cristiani perseguitati ma intere famiglie di altre religioni che si sono ritrovate insieme a far festa intorno alla realta' dell'accoglienza e del sentirsi fratelli".
"Entrare in questo villaggio e in questa chiesa - ha proseguito monsignor Galantino - significa entrare in una storia veramente faticosa, significa fare un esercizio di misericordia".
"Sono rimasto spiazzato - ha concluso monsignor Galantino - nel vedere queste persone vivere con grande dignita' in pochi metri quadri: intere famiglie hanno detto 'grazie alla Chiesa cattolica che ci sta accompagnando'. E questo ringraziamento e' nato non solo dai cristiani perseguitati. Qui si sentono parte di una comunita' perche' si sentono oggetto della nostra attenzione ma non sanno che sono loro stessi che ci stanno dando tanto". (AGI)
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