Se il possesso di una laurea rappresenta il miglior biglietto da visita per accedere al mondo del lavoro, gli atenei italiani devono però fare i conti con la diminuzione del numero di matricole e i minori investimenti. Secondo una recente indagine di AlmaLaurea, infatti, sebbene il 72% dei laureati di primo livello e il 69,4% di quelli di secondo livello nel 2018 abbia trovato occupazione, negli ultimi 15 anni le università hanno perso 40 mila matricole (-13%).
Un fenomeno che non tocca però il mondo delle università telematiche e in particolare l’Università Niccolò Cusano che, soltanto nell’ultimo quinquennio, ha fatto registrare un incoraggiante +118% di nuovi studenti e, rispetto a due anni fa, l’incremento è stato del 20%, arrivando a contare oggi oltre 30 milacorsisti in tutta Italia.
Di questi – ed è l’altro dato in controtendenza rispetto allo studio di AlmaLaurea – il 76% segue le lezioni nel Centro-Sud d’Italia, il 23% è originario del Nord e l’1% è attivo all’estero. La fotografia scattata dal consorzio interuniversitario mostra, invece, come il 26,4% dei giovani preferisca abbandonare il Mezzogiorno per laurearsi al Nord. A rincarare la dose è poi la Svimez (Associazione per lo sviluppo dell’industria nel Mezzogiorno) che evidenzia come, tra il 2002 e il 2017, il Meridione abbia perso più di 600 mila giovanie più di 240 mila laureati, pari a una diminuzione in termini economici di oltre 30 miliardi di euro.
A fronte di questi dati l’Unicusano sta vivendo il suo momento d’oro. Forte di un’offerta formativa più ampia e delle 40 sedi sparse sul territorio nazionale, l’ateneo ha gettato solide basi per collegare il mondo universitario alle imprese. Momento clou di queste relazioni è stato il Career Day di martedì 11 giugno al Campus di Roma, occasione per migliaia di studenti da tutta Italia perché aziende come BMW, Generali, Tim o Lidl hanno selezionato un centinaio di giovani talenti da inserire in organico. Sono tante le storie di chi è riuscito a realizzarsi nel lavoro dopo essersi formato all’Unicusano. C’è chi ha sfruttato la laurea in Economia per lanciare nuovi progetti imprenditoriali e chi ha fatto tesoro del percorso in Giurisprudenza per la costituzione di startup. C’è chi ha fatto strada nelle Risorse umane grazie alla laurea in Psicologia e chi ha ottenuto ruoli di responsabilità nel settore ingegneristico.
Un’attenzione che è cresciuta nel tempo proprio grazie al successo che l’università telematica sta riscontrando nelle diverse parti d’Italia. Oggi l’Unicusano conta circa 30 mila studenti suddivisi nei 24 corsi di laurea e 13 mila, invece, si sono iscritti a uno dei 150 master e corsi di perfezionamento. Una crescita esponenziale che ha fatto gola a imprese e società di servizio. Flessibilità del metodo di studio, eccellenza della didattica (è l’unica università italiana a garantire 700 ore di insegnamento annuale contro le 120 offerte in media), presenza di un campus con attività extra-studio e residenze e internazionalizzazione dell’Ateneo in Paesi come Francia e Gran Bretagna sono alla base di questo successo.