AGI - Ascoltare gli europei. Dopo un decennio a dir poco burrascoso per la storia dell’Europa - iniziato con la crisi del debito, finito con la pandemia e segnato dalla Brexit - le istituzioni di Bruxelles hanno deciso di lasciare più spazio di manovra ai cittadini dei ventisette Stati membri, finora interpellati sul loro avvenire comune solo in occasione delle elezioni del Parlamento europeo.
L’esigenza di un confronto diretto con i popoli dell’Ue spiega la nascita della Conferenza sul futuro dell’Europa, un esperimento di cui si vedranno i frutti nella primavera del 2022, quando chi ha preso parte all’iniziativa dovrà “giungere a conclusioni e fornire orientamenti sul futuro dell’Europa”, si precisa sul portale ufficiale.
La macchina del dibattito tutto interno all’Ue si muove su quattro ruote motrici: la piattaforma digitale multilingue, gli eventi decentrati, i panel europei di cittadini e la sessione plenaria della Conferenza.
Un concentrato degli elementi che oggi caratterizzano le democrazie europee, dall’attivismo sul web alle raccolte di firme sul territorio per arrivare alla sintesi da parte di chi è stato eletto. Ma in quest’occasione il sistema viene integrato dalla partecipazione diretta di ottocento cittadini estratti a sorte (duecento per ogni panel tematico) seguendo un metodo che garantisce un’equa rappresentanza geografica, sociale, economica, di genere e generazionale. A dire il vero la voce dei giovani viene privilegiata con una ‘quota young’ di almeno un terzo di under 25 tra i partecipanti ai panel dei cittadini europei.
Le idee selezionate sulla piattaforma web e durante gli eventi sul territorio dopo l’inaugurazione della Conferenza avvenuta il 9 maggio scorso, giorno della festa dell’Europa, sono state discusse nelle ultime settimane dai quattro panel dedicati ad altrettante aree tematiche: Valori e diritti, Clima e salute, Economia e Ruolo globale dell’Ue.
Al termine delle riunioni in presenza a Strasburgo è stata inoltre costituita la plenaria della Conferenza formata da 108 deputati europei, 54 rappresentanti del Consiglio Ue (due per Stato membro), 3 della Commissione europea, 108 rappresentanti di tutti i Parlamenti nazionali, e 108 cittadini (80 estratti tra i partecipanti dei panel tematici, 27 provenienti dagli incontri nazionali dei cittadini e il presidente del Forum europeo dei giovani).
Il risultato finale della Conferenza sarà presentato direttamente alla presidenza congiunta delle tre istituzioni Ue: Parlamento, Consiglio e Commissione europea. Le tre istituzioni dovranno quindi “valutare rapidamente come dare un seguito efficace alla relazione, ciascuna nell'ambito delle proprie competenze e in conformità dei trattati”.