Il presidente francese, Emmanuel Macron, se la prende con la "crescente lebbra" in Europa: è il "nazionalismo rinato, la proposta di chiudere i confini", il diritto d'asilo che "viene tradito" e il fatto che tutti rivendichino di "non poter accogliere tutti".
In un discorso appassionato, un'ora e mezza nella piazza principale di Quimper, in Bretagna, il capo dell'Eliseo ha difeso la propria politica migratoria "mediana" e sottolineato anche però di non voler "prendere lezioni da chi spiega che bisogna accogliere tutti senza vedere le fatture della società francese": parole che sembrano indicare che Macron voglia cercare una difficile via di mezzo nello scontro tra i Paesi dell'Ue sul problema migranti e su come gestirli.
Il capo dell'Eliseo ha attaccato pesantemente coloro che odiano l'Europa: "Ve lo dico con molta serietà: molti la odiano, ma la odiano da molto tempo, e li vedi crescere, come la lebbra, in tutta Europa, in Paesi dove pensavamo fosse impossibile vederli. E ci sono amici vicini che dicono il peggio di noi e ci si abitua, fanno le peggiori provocazioni e ci si abitua", ha scandito indignato.
E secondo Le Figaro, l'allusione è all'Italia e al caso Aquarius. Già la settimana scorsa il presidente francese aveva detto di non poter accettare le provocazioni italiane. Macron però ha anche detto di voler "integrare coloro che hanno ottenuto l'asilo ed espellere gli altri" pur ammettendo che sia un "cammino difficile" ma comunque "più responsabile di chi gioca sulle paure". Il presidente francese ha delineato un piano chiaro: "Voglio che la Francia e la coesione nazionale rimangano in piedi, che le nostre classi medie trovino il loro posto e, allo stesso tempo, siano all'altezza della nostra tradizione di accoglienza e in particolare di asilo, il che non significa tutto e chiunque".