Una delle piste investigative per la morte del giornalista slovacco Jan Kuciak potrebbe portare a Bova Marina, in provincia di Reggio Calabria, da dove, secondo la stampa slovacca, diversi elementi legati alla 'ndrangheta partirono anni fa alla volta dell'est d'Europa e finirono per avere collegamenti cruciali nella politica e nelle istituzioni di Bratislava. Il quadro di questo intreccio lo traccia uno dei giornali più importanti della Repubblica slovacca, lo 'spectator.sme', che insieme a 'aktuality.sk' (il giornale per cui scriveva il reporter ucciso), riprende il filone sul quale Kuciak lavorava, ovvero il legame tra Antonio Vadalà, imprenditore nel settore del fotovoltaico, Maria Troskova, primo consigliere di Stato del premier Robert Fico. Tutto comincia nel 2011, quando, scrivono lo Sme e 'aktuality.sk', la bella Maria Troskova incontra Antonio Vadalà, che con lui fonda un'azienda impegnata a far profitti nel settore del fotovoltaico. Jan, ha scritto su Politico Tom Nicholson, che con Kuciak aveva lavorato, "fece progressi importanti su una storia che aveva a che fare con il trasferimento illegale di fondi strutturali europei a italiani residenti in Slovacchia, i cui legami con la 'ndrangheta erano provati" e il cui capo "esortava a votare per lo Smer", il partito di governo in Slovacchia.