La crisi non è ancora finita, e per gli italiani ci vorranno ancora 4 anni e mezzo perché accada, ma il clima di fiducia migliora e aumentano in consumi. Il 2017 mostra un "lento ritorno alla normalità": paura e preoccupazioni, pur ancora presenti, lasciano via via spazio a un atteggiamento più ottimista rispetto al futuro. Il quadro emerge dal tradizionale Rapporto dell'Acri, realizzato con l'Ipsos in occasione della Giornata mondiale del risparmio, secondo cui tuttavia restano ampi divari territoriali, con il Sud in costante difficoltà, e si allarga la forbice tra le famiglie che se la cavano e quelle che affondano. In generale, aumenta chi riesce a 'galleggiare' o a migliorare lievemente e si riducono un poco le situazioni problematiche. Dal rapporto emerge anche una maggiore fiducia degli italiani verso l'euro e, più in generale, nei confronti dell'Unione Europea. Quanto agli investimenti, la propensione al risparmio resta elevata ma gli italiani non sembrano disposti a fare troppi sacrifici per mettere i soldi da parte. In particolare, due su tre preferiscono rimanere liquidi, mentre torna a crescere la voglia di mattone. Quindi, un dato negativo: si allarga la forbice tra chi se la cava e chi invece non ce la fa: coloro che si dichiarano gravemente insoddisfatti della propria situazione economica restano inchiodati al 15% da tre anni.