E' stato arrestato in Uruguay, dopo 23 anni di latitanza, il boss della 'ndrangheta Rocco Morabito, considerato a lungo "il re milanese della cocaina". Lo ha annunciato il ministero dell'Interno uruguayano spiegando che, in attesa che si completi la pratica di estradizione in Italia, sconterà tre mesi di carcere nel Paese sudamericano detenzione di documenti falsi e usurpazione di identità. In Italia il boss 51enne deve scontare una condanna a 30 anni di carcere per associazione mafiosa e traffico di droga, arrivata dopo che agenti sotto copertura lo avevano sorpreso a pagare 13 miliardi di lire per un carico di droga di quasi una tonnellata.
Uno dei 10 'most wanted'
Originario di Africo, in provincia di Reggio Calabria, feudo della cosca di Peppe 'u Tiadrittu, Morabito era uno dei dieci mafiosi più ricercati in Italia. Il boss 'u Tamunga, come era soprannominato dalla storpiatura del nome dell'indistruttibile fuoristrada tedesco Dkw Munga, a 25 anni aveva lasciato l'Aspromonte per Milano dove era entrato nel giro dei giovani rampanti del centro per curare lo spaccio di cocaina. Aveva molti 'rapporti d'affari' con il Sudamerica: nel 1992 aveva tentato di importare 592 chili di cocaina dal Brasile e altri 630 chili nel 1993.
Ha iscritto a scuola la figlia col suo cognome
La cattura è avvenuta domenica in un hotel di Montevideo, insieme alla moglie, una 54enne angolana con passaporto portoghese: Morabito risiedeva da 13 anni nella vicina località balneare di Punta del Este sotto il falso nome di Francisco Capeleto, una falsa identità brasiliana che gli aveva permesso di ottenere una carta d'identità uruguayana. Si sospettava che fosse fuggito in Brasile ma le indagini in Uruguay erano scattate sei mesi fa, dopo che aveva iscritto una figlia a scuola sotto il suo vero nome. A Morabito sono stati confiscati una pistola, un coltello, due autovetture, 13 cellulari, 12 carte di credito e assegni in dollari.