Seguendo una tradizione iniziata nel 1997 con il concorso per dare un nome al robottino portato su Marte dalla missione Pathfinder, la NASA, l’estate scorsa, si è rivolta ancora una volta agli studenti americani che sono stati invitati a partecipare al concorso Name the Rover. Il concorso era aperto a studenti di ogni età, dalla scuola materna al liceo, e ha raccolto 28.000 proposte di nomi che sono arrivate insieme ad un breve testo dove viene spiegato il perché di una determinata scelta.
Un gruppo di volontari ha esaminato le proposte selezionando 155 semifinalisti ,tra i quali sono stati scelti i 9 possibili finalisti : Clarity, Courage, Endurance, Fortitude, Ingenuity, Perseverance, Promise, Tenacity and Vision. Alla fine la scelta è caduta su Perseverance, un nome proposto Alexander Mather, uno studente di scuola media della Virginia.
Il testo di accompagnamento è oggettivamente bellissimo e rivela una grande passione.
Se ci pensate, tutti i nomi dei rover marziani sono qualità degli esseri umani. Noi siamo sempre curiosi e cerchiamo opportunità. Abbiamo lo spirito e l’intuizione per esplorare la Luna, Marte e andare oltre. Ma, se i rover devono avere le qualità della razza umana, ci manca quella più importante: la perseveranza.
I valutatori non sono stati a fare le pulci al testo che mescola rover effettivi, come Curiosity, Spirit e Opportunity, i cui nomi sono stati tutti scelti con la modalità del concorso, con InSight che è un lander, il cui nome è un acronimo per INterior exploration using Seismic Investigations, Geodesy and Heat Transport, hanno piuttosto colto il bellissimo messaggio.
Quello che è stato chiamato fino a ieri Mars 2020, è ufficialmente diventato Perseverance e Alexander sarà invitato al lancio.
Aggiungo che il nome scelto assume un significato particolare se pensiamo che il mitico rover Opportunity, ammartato nel gennaio 2004, ha finito la sua avventura marziana proprio mentre stava esplorando la valle della Perseveranza. È lì che si è dovuto arrendere alla tempesta di sabbia che, nell’estate del 2018, ha coperto Marte per mesi.
L’ultimo panorama inviato da Opportunity. L’immagine è un collage composto da 354 fotografie scattate dal rover tra maggio e giugno 2018.
Il luogo giusto per terminare una missione storica ed il nome giusto per iniziarne un’altra che, non dimentichiamolo, oltre al rover Perseverance, che ha un aspetto simile a Curiosity, porterà su Marte il primo drone della storia dell’esplorazione planetaria.