Per la prima volta, un visitatore proveniente dallo spazio interstellare è penetrato nel nostro sistema solare. Non c’è da allarmarsi! Non si tratta di un astronave extraterrestre ma di un asteroide, ribattezzato A /2017 U1 (A come asteroide appunto).
La sua presenza è stato rilevato la scorsa settimana dai ricercatori del telescopio Pan-STARRS 1 nelle Hawaii. Da tempo era stato teorizzato che potessero esistere asteroidi o comete in grado di attraversare l’enorme vuoto fra le stelle e di raggiungere il nostro sistema solare, ma questo è il primo caso in cui un oggetto del genere viene osservato.
All’inizio, non era chiaro di cosa si trattasse: quando è stato individuato, si era pensato che fosse una cometa e per questo era stato denominato provvisoriamente come C/ 2017 U1 (C come cometa). Ma le osservazioni successive non hanno rivelato alcuna chioma - la caratteristica nube di gas e polvere che circonda il nucleo di una cometa - per cui l'oggetto è stato designato come asteroide.
Un diametro di 400 metri
Che si tratti di un visitatore proveniente dallo spazio profondo sembra ormai certo. Non solo la sua traiettoria, un’orbita iperbolica che lo porterà presto fuori del sistema solare, ma soprattutto la direzione da cui proviene: è arrivato quasi perpendicolarmente all'eclittica, il piano su cui si trovano tutti i corpi che ruotano attorno al Sole. Altri oggetti iperbolici sono stati individuati in passato, ma appartenevano tutti al sistema solare ed erano stati spinti su traiettorie di fuga dall’interazione gravitazionale con qualche pianeta.
Grazie alle successive osservazioni, gli astronomi hanno potuto ricostruire le caratteristiche e la traiettoria di A/2017 U1. L’asteroide dovrebbe avere un diametro di circa 400 metri ed essere composto di ghiaccio più che di rocce. E’ arrivato dalla direzione della costellazione Lira, con una velocità di quasi 100 mila km/h - il doppio della sonda New Horizon che abbiamo inviato verso Plutone – e ha raggiunto il piano dell’eclittica, in prossimità dell’orbita di Mercurio. Il passaggio vicino al Sole, poi, ha modificato la sua traiettoria spingendolo verso l’esterno, appena sopra l’eclittica.
Si è avvicinato alla Terra
Il 14 ottobre, l’asteroide si è avvicinato alla Terra, passando a meno di 24 milioni di km (circa 60 volte la distanza Terra-Luna), un “incontro ravvicinato” su scala cosmica. Ormai ha superato l’orbita terrestre puntando verso i pianeti più esterni. Grazie alla spinta ricevuta dalla gravità del Sole, ha aumentato ulteriormente la sua velocità e tra qualche anno lascerà definitivamente il sistema solare puntando nella direzione della costellazione di Pegaso.
Gli scienziati stanno utilizzando diversi telescopi per tentare di studiare A/2017 U1 prima che si allontani troppo e scompaia per sempre. E’ interessante capirne la composizione e le similitudini, o le differenze, con oggetti simili appartenenti al nostro sistema solare ma, anche, per comprendere quanti di questi oggetti sono in grado di attraversare lo spazio interstellare, perché questa informazione sarebbe estremamente utile per calcolare eventuali rischi per il nostro pianeta.