(AGI) - CdV - "Sarebbe una grave deformazione presentare la nuova enciclica come un documento antiamericano". Lo ha precisato il cardinale francese Roger Etchegaray che ha collaborato con Giovanni Paolo II alla redazione della "Centesimus annus". secondo il porporato, inoltre, "essa non e' europea... abbraccia tutti gli uomini perche' abbraccia tutto l'uomo; non si lascia leggere in diagonale... bisogna impararare a leggerla riga per riga; non si presta a dei prelievi selettivi... bisogna prenderla tutta intera come un corpo vivente". E cio' vale in particolare - ha aggiunto Etchegaray - per il paragrafo "complesso" nel quale con "coraggio" il Papa si chiede se dopo il fallimento del comunismo si debba proporre il modello capitalista ai paesi del terzo mondo.
Nella conferenza stampa di presentazione, il presidente del pontificio consiglio Iustitia et Pax ha poi sottolineato che la societa' dei consumi descritta da Papa Wojtyla si trova dappertutto e che non soltanto ogni nazione del mondo, ma anche ogni singola citta', ha i suoi nord e sud, con differenze sociali scandalose. "Cento anni fa il merito di Leone XIII era stato quello di strappare la coscienza sociale dei cristiani da una sorta di letargo che durava da troppo tempo", ha detto ancora Etchegaray, secondo il quale "oggi Giovanni Paolo II ci conduce con la medesima chiarezza agli avamposti del combattimento per l'uomo".
Da parte sua, il vice presidente del pontificio consiglio, il vescovo argentino Jorge Meja, ha aggiunto che la nuova enciclica di Papa Wojtyla "non potra' essere accusata di astrattismo o di idealizzazione come non poteva esserlo la 'rerum novarum' al suo tempo. anzi, come allora, anche per questa enciclica, alcuni penseranno forse che si avvicini fin troppo alle vicende piu' concrete, ma anche piu' distintive, in senso negativo o positivo, del nostro tempo". Per quanto riguarda l'analisi del modello capitalista, che ha subito provocato reazioni e commenti anche negativi, Meja ha rilevato che l'enciclica "non pretende di dare giudizi definitivi perche' cio' non rientra nell'ambito del magistero".