(AGI) - Sanremo, 18 feb. - "Quel cavallo bianco di Benigni miriporta indietro di trent'anni, quando entravo in studio nelprimo programma patriottico della televisione italiana. In queltempo il senso di patria non era all'ordine del giorno. Non sifaceva nemmeno la sfilata dei Fori imperiali". Cosi',intervistato dal Tg1, Renzo Arbore ricorda gli inizi conBenigni e la trasmissione 'Telepatria International' del 1981."Benigni mi ha ricordato gli inizi insieme e mi ha commosso conil suo senso della Storia e della Patria. Sono innamorato diquesto Paese che e' - come dice Roberto - fatto di gentediversa ma unita. Straordinario intervento fuori ordinanza,grande passione, aderente allo spirito nazionale".Sull'edizione di quest'anno del Festival, inoltre, Arboreaggiunge "Gianni Morandi elegante e funzionale, ottimo per ilFestival. Egregi e sorprendenti Luca e Paolo. Una nuova via,una vena per il rilancio del palco di Sanremo". Infine, ilgiudizio sulle canzoni: "Le piu' belle - dice Arbore -Nathalie, Vecchioni e l'Italiano di Tricarico e Cutugno. Nelcomplesso un ottimo festival che va dal colto all'inclito. Lodimostrano gli ascolti". (AGI)