Nell’ultimo periodo sui giornali e soprattutto in alcune trasmissioni televisive si è parlato molto di una dieta ormai popolare basata, come molte altre, sul basso consumo di carboidrati, identificati come causa di molte malattie.
La proposta raccomanda di eliminare i carboidrati e di assumere costosi integratori a base di spezie commercializzati tramite la società Life-120. Integratori che servirebbero per fornire i nutrienti necessari che l’alimentazione moderna non è in grado di dare. C’è però chi non è per niente convinto, a riguardo.
La dieta, su cui già ha preso posizione il ministro Giulia Grillo, viene stroncata anche dalla Fnomceo, la federazione degli ordini dei medici, che le dedica una scheda sul portale anti-bufale 'dottoremaèveroche'.
Nessuna garanzia di longevità
"La riconsiderazione del ruolo dei carboidrati nella dieta - ammettono i medici - e la riduzione del loro consumo è una prospettiva interessante su cui, soprattutto negli Stati Uniti, si discute da tempo anche in ambienti scientificamente qualificati. Le perplessità nascono però quando queste indicazioni giungono da persone che non hanno alcuna specifica competenza in materia e, soprattutto, possono avere un interesse personale nel commercializzare i prodotti suggeriti. Inoltre, nessuna evidenza scientifica assicura di vivere fino a 120 anni seguendo lo stile di vita proposto da questi regimi alimentari".
Cosa dice l’Oms
Invece, ricorda Fnomceo, l'Oms "ha delineato delle linee guida per una sana alimentazione, basandosi su revisioni sistematiche della letteratura mondiale condotte da esperti senza alcun tipo di conflitti di interesse. Queste linee guida hanno indicato che un apporto variabile dal 50 al 75% di calorie da carboidrati per lo più complessi (amido), contenuti in cereali integrali, legumi, vegetali e frutti interi, aiuta a prevenire le malattie cardiovascolari, il diabete e la condizione di prediabete.
È risultato anche che i migliori modelli alimentari al mondo sono:
- la dieta mediterranea (58-60% delle calorie da carboidrati),
- la dieta DASH (55-56,5 % da carboidrati),
- le diete vegetariane (56-75% calorie da carboidrati),
- la dieta tradizionale degli abitanti delle isole di Okinawa (>75% da carboidrati).
Da questi studi viene fuori come le proposte dietetiche che indicano i carboidrati come dannosi per il nostro organismo siano in contrasto con la prevalente base di evidenze disponibili in letteratura".
Dieta sana, dieta italiana
Inoltre, nel 2018 il Ministero della Salute ha diffuso delle linee guida per una sana alimentazione italiana. Nel documento si raccomanda di consumare più cereali, legumi, ortaggi e frutta perché apportano carboidrati ma anche vitamine, minerali e altre sostanze di grande utilità per una buona salute; di limitare la quantità di grassi e di zuccheri e di prestare attenzione alla qualità degli alimenti; di utilizzare poco sale; e soprattutto di variare spesso le scelte a tavola perché è il modo più semplice e sicuro per garantire, in misura adeguata, l’apporto di tutte le sostanze nutrienti indispensabili al nostro organismo.