Tripoli - La National Oil Corporation libica (Noc) ha accolto con favore l'annuncio da parte del Consiglio di presidenza del governo di accordo nazionale libico della "riapertura senza condizioni" dei porti petroliferi orientali che precedentemente erano sotto il controllo delle Guardie petrolifere di Ibrahim Jadhran. Lo riferisce il quotidiano "Lybia Herald". La Noc ha rivelato che in una telefonata con il presidente della societa', Mustafa Sanallah, il vice-presidente del Consiglio di presidenza, Mousa al Kuni, ha confermato che l'organo governativo riconosciuto dalla comunita' internazionale "non ha pagato le Guardie petrolifere per riaprire i porti". "L'unico denaro pagato alle Pfg e' stato per gli stipendi in ritardo", ha detto Kuni. "Sono soddisfatto che il consiglio di presidenza sia d'accordo sul fatto che non possiamo premiare chi tiene in ostaggio il petrolio libico", ha detto
invece Sanallah. "Non ci possono essere accordi sottobanco se vogliamo ricostruire la fiducia", ha precisato il presidente della Noc. "Chiedo ora agli altri gruppi che stanno usando il blocco dei terminali petroliferi come una tattica di far fluire il petrolio della Libia liberamente. Nella parte occidentale della Libia 400 mila barili al giorno sono bloccati nei pozzi di Sharara ed El Feel", ha aggiunto Sanallah. Il presidente della Noc ha sottolineato gli svantaggi della chiusura dei pozzi petroliferi, sia per le autorita' governative che per chi li controlla. "Il costo per il paese e' evidente: decine di miliardi di dollari di mancati introiti ed il crollo del nostro tessuto sociale. Ma ci sono dei costi anche per chi blocca le esportazioni. La carenza di elettricita', di carburante, di cibo, e di medicine nelle loro regioni sono il risultato diretto dei blocchi", ha aggiunto Sanallah. "Le Pfg nella regione centrale probabilmente hanno capito che c'e' un costo politico serio per il popolo libico (...). Abbiamo bisogno che gli altri che bloccano le esportazioni capiscano che il blocco e' una tattica che non porta benefici", ha chiarito il presidente della Noc. "Ecco perche' la Noc ha iniziato a lavorare con le comunita' locali in tutto il paese per lasciar fluire il petrolio della Libia. Vogliamo che l'impegno affinche' venga ripreso il flusso di petrolio dalla Libia sia uno dei pilastri fondamentali centrali del dialogo politico nazionale", ha precisato Sanallah. Il presidente della Noc ha inoltre accolto favorevolmente la decisione del Consiglio di presidenza di rilasciare i fondi concordati in bilancio alla Noc per consentirle di aumentare la produzione, "che verra' incrementata fino a oltre 900 mila barili al giorno entro la fine del 2016". "Ora inizieremo a lavorare con la presidenza del Consiglio e con il Comitato per l'energia della Camera dei rappresentanti per riavviare le esportazioni dai porti che erano stati chiusi e dai pozzi che li alimentano", ha chiarito Sanallah, precisando che "ci sono ancora grandi ostacoli militari, politici e giuridici che devono essere risolti". La Noc iniziera' immediatamente i lavori tecnici, ha fatto sapere Sanallah che ha aggiunto: "Nello spirito di unita' nazionale, sollecitiamo le tribu' e i comuni delle aree produttrici di petrolio in tutta la Libia a cooperare. Il petrolio libico e' per tutti i libici", ha concluso. (AGI)