(AGI) - Roma, 4 feb. - Lago Titisee. Foresta Nera. Un uomo noleggia una barca a remi, si allontana dalla riva e svanisce nel nulla. E' il celebre blogger d'inchiesta Rene' Berger, noto alle cronache di tutto il mondo per aver denunciato le gravi frodi di una potente azienda farmaceutica, rendendo pubbliche quelle che dovevano assolutamente restare informazioni riservate. "Il blogger", edito da Emons per i suoi Gialli tedeschi, entra nei meandri dell'industria farmaceutica con il piglio e la velocita' di un Julian Assange. Ne viene fuori un thriller puro, una storia che corre sulla rete tra post e omicidi, file secretati ed email, sondando un tema di spaventosa attualita'. "L'industria farmaceutica e' l'unica religione universale al mondo", si legge nel libro, scritto da Patrick Brosi, classe 1987, giovane talento della provincia tedesca - quella di Stoccarda nello specifico - che per questo suo secondo romanzo, nel 2015, si e' portato a casa l'importante Stuttgarter Krimipreis in ambito economico. "Ha tutto il piacere di un vero thriller, ben scritto e con una forte critica sociale", ha scritto la Frankfurter Rundschau.
La trama: le acque torbide del Titisee sembrano aver ingoiato Rene'. Omicidio? Suicidio? Sulle tracce del famoso whistleblower si gettano soprattutto in due: la grintosa giornalista Marie Sommer, alla ricerca di uno scoop, e il commissario Andreas Nagel, pachidermico nel corpo ma sottile d'ingegno. Mentre gli elicotteri della polizia volteggiano sulla superficie del lago e l'obeso commissario Andreas Nagel continua silenzioso le sue indagini in solitaria, due balordi fronteggiano grane impreviste nel bosco, e in Svizzera un tranquillo funzionario di una casa farmaceutica compie piccole pericolose scoperte. Il montaggio e' serrato, incalzante. Cosi' come le indagini che vanno da Berlino a Friburgo, da Amburgo a Basilea. Su tutto domina l'ombra della Foresta Nera, inquietante come la verita' che verra' a galla, un atto di accusa contro una societa' imbarbarita. (AGI)
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