Mentre la Lega propone la strada del referendum sulla Tav, Luigi Di Maio continua a porre paletti: se "un'analisi costi-benefici ci dice che è un'opera che non sta in piedi non ha senso realizzarla", spiega. Ed ancora: "Credo che dobbiamo essere lineari, perché la soluzione migliore è sempre quella più semplice Credo che dobbiamo essere lineari, perché la soluzione migliore è sempre quella più semplice". "Se che ci dice che l'opera non sta in piedi allora si blocca il processo di costruzione".
Martedì durante la conferenza dei capigruppo il Pd chiederà di calendarizzare subito in Aula la mozione presentata a palazzo Madama per tentare di spaccare i pentastellati, ma la maggioranza dovrebbe opporsi. In ogni caso sulla Torino-Lione resta lo stallo. "Si può rivedere il progetto ma il tunnel deve esserci", rilancia Salvini.
"Per noi è un argomento chiuso", la linea dell'ala movimentista dei Cinque stelle, con il presidente della Camera, Fico, che oggi in un'intervista ha ribadito la sua posizione contraria. In Parlamento mercoledì si apre la partita pentastellata sul referendum propositivo ma i fari sono puntati soprattutto su giovedì, quando in Consiglio dei ministri approderanno i provvedimenti sul reddito di cittadinanza e su 'Quota cento'.
Due misure care ai giallo-verdi, anche in vista della campagna elettorale, di fatto già avviata da entrambi i partiti. Il ministro dell'Interno ora cavalca l'onda della cattura di Battisti, promettendo di continuare la battaglia per l'estradizione di altri terroristi "di ogni colore". Di Maio e Di Battista, invece, hanno preso la strada di Strasburgo, organizzando una diretta Facebook nel percorso in macchina.
"Le prossime elezioni europee vedranno uno tsunami politico come quello che si è visto il 4 marzo in Italia", la promessa, "si può fare un gruppo parlamentare Ue, il manifesto del Movimento sarà presentato a breve. O l'Ue cambia o crolla".
Il vicepremier pentastellato ha ricordato anche di aver sostenuto la proposta di legge nella scorsa legislatura sulla liberalizzazione della cannabis per uso ricreativo, un tema che non rientra nel contratto di governo e sul quale il partito di via Bellerio ha già manifestato ferma opposizione. Resta sempre sul tavolo il tema dell'immigrazione. "Non siamo Alice nel paese delle meraviglie", ha spiegato il presidente del Consiglio Conte incontrando il commissario Avramopoulos, "siamo contro una accoglienza indiscriminata".
"Il governo è compatto sulla difesa dei confini, ad Avramopoulos ho consegnato la lista dei Paesi Ue inadempienti", ha aggiunto. Il premier ha visto anche l'Anci sul dl sicurezza. "Il governo predisporrà circolari esplicative di integrazione delle norme criticate da parte dei sindaci", ha spiegato il presidente Decaro. "Le presunte criticità sono o superate nel corso del colloquio, o superate nelle informative, o al più in semplici circolari", la convinzione di Conte.