Parma - E' stato archiviato il provvedimento a carico del sindaco di Parma, Federico Pizzarotti, per le nomine del teatro Regio di Parma. L'accusa era di abuso d'ufficio. A causa di quell'avviso di garanzia che aveva ricevuto il sindaco e di cui non aveva informato i vertici 5 Stelle, Pizzarotti e' stato sospeso dal M5S il 13 maggio scorso. Da allora, tra l'altro, e' in attesa di un 'verdetto' definitivo di Beppe Grillo che pero' non e' mai arrivato.
Pizzarotti, sì a dimissioni Direttorio
"Non accetteremo un reintegro con le stesse modalità con cui ci sono state comunicate le azioni nei nostri confronti, una mail che arriva da qualche parte, ma voglio delle persone con cui poter interagire o interloquire", ha commentato Pizzarotti nella conferenza stampa indetta d'urgenza in municipio dopo la notizia dell'archiviazione. Una 'sospensione' che risale a piu' di 120 giorni fa, e sulla quale nonostante le ripetute richieste del sindaco, il Movimento non si è piu' pronunciato. Anche oggi nessuno ha ancora chiamato Pizzarotti. "Sinceramente non mi aspetto chiami qualcuno", dice il sindaco, "hanno chiamato tutti gli altri pero': c'è vicinanza da parte delle persone e dei cittadini", ha sottolineato.
"Vogliamo che qualcuno venga di persona e chiarisca la situazione e quello che è stato fatto nei nostri confronti - ha spiegato Pizzarotti - c'è un'assoluta disparita' rispetto a quello che è stato fatto nei confronti di altri. La diversita' di trattamento - ha proseguito il sindaco - anche per quello che è avvenuto a Roma, di cui non ho contestato la decisione di non dirlo, quindi la stessa cosa, ma di non aver fatto chiarezza del perché non lo si è detto. Dire abbiamo sottovalutato - ha aggiunto Pizzarotti - non penso sia una scusa sufficiente e mi sorprendo di quelle persone che giustificano chi ha detto queste cose. Magari invece dicono a me che dico cose che penso pensino in tanti". Alla domanda chi dovrebbe venire a Parma se Beppe Grillo in persona o qualche altro elemento dello staff, Pizzarotti ha replicato: "Chiunque abbia delle responsabilita' rispetto alle decisioni e alle vicende in corso. Non penso a un emissario che non sia dello staff". Rispetto alla decisione di non aver a suo tempo dato notizia dell'avviso di garanzia per l'indagine in corso, Pizzarotti ha ribadito di ritenere di aver chiarito di averlo fatto per tutelare personaggi non pubblici coinvolti nelle indagini, scelta che riteneva giusta - ha sottolineato - e che rifarebbe. "Se non succederà niente, sicuramente alzeremo i toni, perché le scuse, se prima non ce n'erano dal nostro punto di vista, adesso sono ancora meno di zero", ha aggiunto.
"Deluso? No, ho visto che è questo è diventato il modus operandi rispetto a tante scelte e anche, e mi dispiaccio, rispetto al sindaco di Roma, che ha una situazione grave da gestire", ha replicato quindi al fatto di non aver ricevuto nessuna chiamata dai vertici del Movimento. "Comincio a vedere che ci sono prese di posizione contro anche di distanza - prosegue Pizzarotti - e invece penso ci dovrebbe essere un'azione di aiuto, non di ingerenza, come penso sia stato fatto, ma di aiuto, come era stato fatto per altri sindaci. Nogarin era stato supportato e difeso, io no - prosegue ancora - la Raggi in prima battuta sì, ma adesso - conclude il sindaco di Parma - da parte di alcuni esponenti mi sembra non ci sia la stessa voglia di difenderla". (AGI)