Roma - L'unita' invocata da Matteo Renzi per il post-terremoto e per la realizzazione del progetto 'Casa Italia' dura poco. A rompere la tregua politica, nel giorno di lutto nazionale per i funerali solenni delle vittime di Amatrice, sono per primi Beppe Grillo e il Movimento 5 Stelle, che definiscono "pannicelli caldi" quanto finora fatto dal governo. La Lega non e' da meno. Sebbene Matteo Salvini dia la disponibilita' del suo partito alla collaborazione, il leader del Carroccio mette subito in chiaro: il commissario per la ricostruzione non puo' essere Vasco Errani, che ha "gia' fallito" nella ricostruzione dopo il sisma in Emilia Romagna e dare a lui l'incarico "e' una follia". Salvini, quindi, lancia il prefetto Tronca. Per il segretario leghista "la politica deve stare lontana. Abbiamo gia' visto troppe speculazioni, ruberie ed errori". E poi, in un video che lo riprende mentre balla la hit estiva "Andiamo a comandare", ieri sera durante la festa della Lega nel bergamasco, Salvini promette ai militanti: "Andiamo a governare.
E' un impegno, e lo faremo da qui a non molto". Anche Forza Italia pone il veto sul nome di Errani: non si tratta del "congresso del Pd", avverte Maurizio Gasparri, "Errani e' la scelta sbagliata". Piace invece a Sinistra Italiana l'ipotesi Errani: "Un'ottima soluzione", twitta Stefano Fassina. Ma l'attacco piu' duro arriva dai pentastellati e dal blog di Grillo: "Nel momento del panico, delle macerie, si parla di pannicelli caldi come le 'agevolazioni fiscali' o di 'sospensione dei mutui'. Si stanziano miseri 50 milioni per una minestra e una tenda, e per il resto si fa capire che e' meglio che ci pensiamo da soli, dato che lo Stato non esiste piu'. O meglio: esiste solo per andare a pietire due soldi di sforamento in Europa".
Agli attacchi delle opposizioni replicano i dem: "Almeno oggi mettiamo il silenziatore al blog di Grillo. Una pausa al livore", afferma Andrea Marcucci. "Gasparri rispetti il lutto", dice Francesca Puglisi, "e non pensi alle nomine. E poi preferiva un tecnico come quello scelto dal suo governo a L'Aquila?", conclude. "Oggi lutto nazionale per tutti tranne che per i 5 Stelle, per i quali e' il giorno dello sciacallo", sostiene Emanuele Fiano. Per la verita', fanno notare dal Pd, Grillo e il Movimento 5 Stelle non hanno mai rispettato la tregua. Gia' dopo neanche 24 ore dal terremoto che ha sconvolto il centro Italia, ricordano le stesse fonti, Grillo e alcuni parlamentari pentastellati, tra cui il vicepresidente della Camera Di Maio, hanno riniziato con la polemica politica, "persino nel giorno dei funerali ad Ascoli".
Quanto a Salvini, lui si', viene ancora osservato, "e' stato zitto un giorno. Poi pero' e' tornato alla carica". Insomma nel Pd, almeno per ora, non vengono riposte molte speranze nel perdurare di una 'pax' politica post-sisma. E la dimostrazione sarebbero gli attacchi di parte delle opposizioni (Forza Italia, Lega e 5 Stelle) rivolte all'ex governatore dell'Emilia Romagna, Vasco Errani, finora in pole position per ricoprire il ruolo di commissario per la ricostruzione. Non che le polemiche delle ultime ore, garantiscono le stesse fonti del Pd, stiano provocando rallentamenti: servono - e' la spiegazione - tempi tecnici per individuare e specificare i poteri che il commissario avra' e l'ambito entro cui potra' 'muoversi'. E' una fase importante e delicata, viene ancora fatto notare, e serve il tempo necessario. Il premier Renzi, ieri al Tg1, ha garantito che la nomina ci sara' entro la settimana.
Quanto all'appello e invito del presidente del Consiglio rivolto a tutte le forze politiche per restare uniti e lavorare insieme per la ricostruzione e, in particolare, per il progetto 'casa Italia', per ora non e' stato attivato - riferiscono fonti parlamentari del Pd - alcun canale con le opposizioni. Ma i prossimi passi, viene ancora spiegato, saranno a livello parlamentare. Molto probabile che a tenere le fila del dialogo e della eventuale collaborazione siano i capigruppo, sotto la regia di palazzo Chigi, come del resto e' gia' avvenuto in occasione di altre emergenze nazionali, ad esempio contro il terrorismo dopo gli attentati in Francia e Belgio. (AGI)