Roma - (di Simona Olleni) "E' probabile che verranno sollevate questioni di legittimità, per arrivare alla Corte Costituzionale è sufficiente la non manifesta infondatezza, ma ritengo che la questione sia tutta aperta, dipende da quali norme finirebbero all'esame della Corte. Ciò che è certo è che la Costituzione ha a cuore il risparmio". Così il presidente emerito della Consulta, Cesare Mirabelli, affronta il tema del bail-in, definito "incostituzionale" dal presidente dell'Abi Antonio Patuelli in un'intervista a 'Repubblica'. Su questo tema, "il punto principale contenuto nella nostra Costituzione - ricorda Mirabelli - è l'articolo 47, che stabilisce che la Repubblica incoraggia e tutela il risparmio in tutte le sue forme e disciplina, coordina e controlla l'esercizio del credito. Si tratta di una norma di principio che impone al legislatore di tutelare il risparmio".
Le azioni, sottolinea ancora il presidente emerito della Corte parlando con l'Agi, "sono capitali di rischio e perciò suscettibili di variazioni e anche gli obbligazionisti partecipano in parte al rischio. La tutela forte va assicurata ai depositanti che non sono assimilabili a qualsiasi creditore: c'è un dovere dello Stato di disciplinare e stimolare i controlli e le autorità di vigilanza perché il risparmiatore sia effettivamente tutelato. Colpire il rispamio va contro il principio costituzionale".
Gli strumenti di tutela, continua Mirabelli, "sono molti e variano a seconda del momento; la tutela è diversa dalla garanzia: non è che se c'è un rischio di insolvenza delle banche lo Stato è tenuto in funzione di garanzia a sostituire le banche rispetto al creditore, ma c'è un obbligo dello Stato di creare le condizioni perché il rispamio sia tutelato e non si creino situazioni in cui i depositanti vedano a rischio il loro denaro".
Anche le norme europee, conclude il presidente emerito della Consulta, devono "essere orientate alla tutela del risparmio" e nel controllo del credito deve esserci un "sistema di vigilanza che renda remoti i rischi nell'attività degli istituti bancari, rischi quali instabilità, perdite o assenza di capitale per far fronte alle crisi". (AGI)