Roma - "Le tentazioni del particolarismo non sono mai completamente sconfitte, ma possiamo dire, senza enfasi, che nei momenti cruciali si sono manifestati orgoglio nazionale e sentimento popolare del bene comune". Lo afferma
il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, in un contributo per 'Italianieuropei' in occasione del numero speciale in edicola il 27 aprile intitolato 'Il cammino della Repubblica', che la rivista dedichera' ai settanta anni del voto alle donne, del referendum Repubblica-Monarchia e dell'elezione dell'Assemblea costituente.
"La Repubblica - osserva ancora il Capo dello Stato - e' stata capace di tenere unito cio' che correva rischi di rottura. La cornice repubblicana ci ha spinto ad affrontare con consapevolezza i passaggi piu' drammatici, le minacce esterne e quelle interne, a operare per realizzare un tessuto civile e istituzionale sul quale non incidessero negativamente gli squilibri sociali e territoriali".
Secondo Mattarella, "i leader piu' importanti, le classi dirigenti diffuse nei corpi intermedi, nell'impresa e nel mondo della cultura, devono molto al senso della responsabilita' repubblicana che e' entrata a far parte della nostra etica civile. Oggi - sottolinea - celebriamo il settantesimo compleanno nel pieno di un cambiamento globale ed epocale che non riguarda solo l'economia, e non mette soltanto in causa la dimensione statuale. L'innovazione e' cosi' dirompente da toccare il modo d'essere della societa' e il suo stesso fondamento antropologico. La Repubblica conferma la sua natura di grande opportunita' democratica. Non e' piu' un contenitore esclusivo: l'interdipendenza e la globalita' degli eventi che ci riguardano ne hanno modificato funzioni e profilo". (AGI)