Sami è convinta che il Wushu potrebbe essere la chiave anche per aprire alle diverse realtà che vivono a Kabul.
In Afghanistan le temperature sono rigide ma il freddo è l’ostacolo che fa meno paura al gruppo di ragazze che, per tutta la settimana, si stanno esercitando sotto la guida della loro maestra
La passione si chiama Wushu, un’arte di difesa antichissima, di origine cinese, che molti individuano come l’antesignana di tutte le arti marziali
Il desiderio è di superare tutti gli ostacoli e le violenze che le donne devono subire in un paese conservatore come l’Afghanistan. Un paese dove lo sport femminile non è certamente ben visto
Sima Azimi ha 20 anni e da pochi mesi è tornata nel suo paese dopo essere scappata dalla guerra. In Iran, dove si è rifugiata con la famiglia, ha imparato tutti i segreti del Wushu
Quando la giornata lo permette, Sami guida le sue ragazze all’aperto.
“La mia ambizione è quella di vedere le mie studentesse partecipare a gare internazionali e vincere delle medaglie per il nostro Paese”
Sami è convinta che il Wushu potrebbe essere la chiave anche per aprire alle diverse realtà che vivono a Kabul.
A Kabul, nonostante le convenzioni, c’è un gruppo di guerriere che sfida autorità e preconcetti
La sua applicazione non si limita alla sola preparazione fisica ma anche a quella psicologica. Alla base di tutto c’è una preparazione costante e una pratica continua
Una sfida vera alla forza di gravità con acrobazie al limite delle capacità umane. Una vera, e profonda, coreografia
Una disciplina che ha un’origine millenaria. In passato era tramandata di generazione in generazione e il Sifu, il maestro, aveva un ruolo fondamentale all’interno di ogni villaggio
La sua applicazione non si limita alla sola preparazione fisica ma anche a quella psicologica. Alla base di tutto c’è una preparazione costante e una pratica continua
Sami è convinta che il Wushu potrebbe essere la chiave anche per aprire alle diverse realtà che vivono a Kabul.
In Afghanistan le temperature sono rigide ma il freddo è l’ostacolo che fa meno paura al gruppo di ragazze che, per tutta la settimana, si stanno esercitando sotto la guida della loro maestra
Sami è convinta che il Wushu potrebbe essere la chiave anche per aprire alle diverse realtà che vivono a Kabul.
In Afghanistan le temperature sono rigide ma il freddo è l’ostacolo che fa meno paura al gruppo di ragazze che, per tutta la settimana, si stanno esercitando sotto la guida della loro maestra
La passione si chiama Wushu, un’arte di difesa antichissima, di origine cinese, che molti individuano come l’antesignana di tutte le arti marziali
Il desiderio è di superare tutti gli ostacoli e le violenze che le donne devono subire in un paese conservatore come l’Afghanistan. Un paese dove lo sport femminile non è certamente ben visto
Sima Azimi ha 20 anni e da pochi mesi è tornata nel suo paese dopo essere scappata dalla guerra. In Iran, dove si è rifugiata con la famiglia, ha imparato tutti i segreti del Wushu
Quando la giornata lo permette, Sami guida le sue ragazze all’aperto.
“La mia ambizione è quella di vedere le mie studentesse partecipare a gare internazionali e vincere delle medaglie per il nostro Paese”
Sami è convinta che il Wushu potrebbe essere la chiave anche per aprire alle diverse realtà che vivono a Kabul.
A Kabul, nonostante le convenzioni, c’è un gruppo di guerriere che sfida autorità e preconcetti
La sua applicazione non si limita alla sola preparazione fisica ma anche a quella psicologica. Alla base di tutto c’è una preparazione costante e una pratica continua
Una sfida vera alla forza di gravità con acrobazie al limite delle capacità umane. Una vera, e profonda, coreografia
Una disciplina che ha un’origine millenaria. In passato era tramandata di generazione in generazione e il Sifu, il maestro, aveva un ruolo fondamentale all’interno di ogni villaggio
La sua applicazione non si limita alla sola preparazione fisica ma anche a quella psicologica. Alla base di tutto c’è una preparazione costante e una pratica continua
Sami è convinta che il Wushu potrebbe essere la chiave anche per aprire alle diverse realtà che vivono a Kabul.
In Afghanistan le temperature sono rigide ma il freddo è l’ostacolo che fa meno paura al gruppo di ragazze che, per tutta la settimana, si stanno esercitando sotto la guida della loro maestra