AGI - Il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, ha deriso i Paesi che stanno cercando di ottenere un accordo sui dazi unilaterali imposti da Washington e ha affermato che gli stanno "baciando il culo".
"Questi Paesi ci stanno chiamando. Mi stanno baciando il culo. Muoiono dalla voglia di raggiungere un accordo", ha detto Trump al Comitato Nazionale repubblicano, poche ora prima dell'entrata in vigore degli aggravi. Il presidente americano ha affermato che i leader stranieri lo stanno implorando di raggiungere un'intesa e ha continuato a prenderli in giro, spiegando che lo supplicherebbero così: "Per favore, per favore, signore, trovate un accordo. Farò tutto il necessario, signore".
La Casa Bianca ha confermato che 70 Paesi hanno iniziato a negoziare riduzioni tariffarie in cambio di misure volte a risolvere gli squilibri commerciali con gli Stati Uniti. I dazi aggiuntivi annunciati dagli Stati Uniti il 2 aprile sono entrati in vigore oggi, compresa una penalità aggiuntiva del 50% per la Cina che porta a un 104% totale il dazio al quale saranno soggette le importazioni dal Paese asiatico. Sono previsti poi un dazio del 20% per l'Unione Europea e dazi aggiuntivi fino al 50% per oltre 50 altre nazioni. Corea del Sud e Giappone sono state tra le prime cancellerie a inviare delegati a Washington per trattare un accordo.
La Cina imporrà un ulteriore 84% sulle merci Usa
La Cina ha annunciato che imporrà dazi aggiuntivi sui prodotti statunitensi a partire da domani. Pechino imporrà una tassa sulle importazioni dell'84%, con un aumento del 50% rispetto alle imposte precedenti. Questo dopo che gli Stati Uniti hanno imposto alla Cina un dazio aggiuntivo del 50% questa settimana che aveva fatto seguito a due precedenti imposte del 34% e del 20%, il che significa che i dazi statunitensi sulla Cina hanno raggiunto il 104% da questa mattina. In precedenza, la Cina aveva dichiarato all'Organizzazione Mondiale del Commercio che la decisione degli Stati Uniti di imporre dazi minacciava di destabilizzare ulteriormente il commercio globale.
Via libera alle contromisure Ue per un valore di 21 miliardi, solo l'Ungheria contraria
Gli Stati dell'Ue hanno dato il via libera alle contromisure europee ai dazi americani su acciaio e alluminio. Solo l'Ungheria si è opposta. Il voto ha avuto luogo nel Comitato barriere commerciali (Tbr in inglese). Il Tbr è un Comitato composto dai rappresentanti degli Stati membri, a cui partecipano delegati ministeriali a livello tecnico dalle capitali. Il regolamento di attuazione delle contromisure è accompagnato da quattro Allegati, in cui sono indicate quattro liste con i vari prodotti soggetti a dazi, assieme alle relative aliquote. Le nuove liste riprendono, ad eccezione del whisky e del bourbon, le categorie già oggetto di misure di riequilibrio adottate nel 2018 (poi sospese nel 2021) aggiungendovi un insieme di beni significativamente più esteso in ragione dell'aumento e dell'ampliamento delle tariffe statunitensi sulla siderurgia e la metallurgia entrate in vigore il 12 marzo scorso.
L'ammontare delle contromisure è di 20,9 miliardi di euro. Si tratta di quattro liste di prodotti che verranno colpiti con percentuali o del 10 o del 25%. Dal 15 aprile verranno riscossi dazi per 3,9 miliardi; dal 15 maggio per altri 13,5 miliardi e dal primo dicembre per ulteriori 3,5 miliardi di euro.