Il figlio maggiore di Donald Trump, Donald Jr., acccettò di incontrare un'avvocatessa russa che aveva legami con il Cremlino dopo che gli erano state promesse informazioni in grado di danneggiare Hillary Clinon. E' la nuova 'puntata' del Russiagate. Donald Trump Jr ha ammesso con il New York Times, che sabato aveva rivelato l'incontro, di aver incontrato Natalia Veselnitskaya ma ha aggiunto che non ricevette alcuna "informazione significativa".
Trump Jr. minimizza
"Dopo lo scambio di alcuni convenevoli, la donna sostenne che aveva informazioni sul fatto che individui collegati alla Russia finanziavano il Comitato Nazionale Democratico e sostenevano la Clinton", ha detto Donald Jr. in una nota fatta avere al quotidiano americano dopo lo scoop. "Le sue affermazioni erano vaghe, ambigue e prive di senso. Non furono forniti né offerti dettagli né informazioni di sostanza. Fu subito chiaro che non aveva informazioni significative".
Il genero di Trump e il responsabile della campagna elettorale
All'incontro, sui legge su Repubblica, parteciparono anche Jared Kushner, il genero di Donald Trump, e Paul Manafort, l'allora responsabile della campagna elettorale di Trump. L'incontro avvenne alla Trump Tower di Manhattan il 9 giugno, appena due settimane dopo che l'immobiliarista newyorkese aveva conquistato la nomination del Partito repubblicano alla Casa Bianca. Natalia Veselnitskaya era nota per i legami diretti con il Cremlino e per aver gestito la rappresaglia russa - lo stop alle adozioni di bimbi russi da parte di coppie americane - come risposta alle misure previste dalla legge statunitense del 2012, il Magnitsky Act, che rivelò l'elenco dei russi macchiatisi di abuso dei diritti umani (la legge americana porta il nome dell'avvocato morto nel 2009 in una prigione russa).
Donald Trump non partecipò
Donald Trump "non era al corrente e non partecipò all'incontro", ha fatto sapere il suo team di avvocati. L'avvocatessa ha diffuso una nota per dire che nell'incontro non "non fu discusso nulla della campagna presidenziale" americana, di non aver mai agito per conto del governo russo, ne' di aver mai parlato di tali questioni "con nessun rappresentante del governo russo".