L'Olanda ferma l'onda populista e il premier, Mark Rutte, si avvia a un secondo mandato e alla formazione di un possibile governo di coalizione di centrodestra. Come confermato sin dai primi exit poll, la destra xenofoba di Geert Wilders non ha fatto presa sugli elettori che hanno partecipato in massa alle elezioni.
I risultati ufficiali
I risultati ufficiali, non ancora definitivi, confermano la vittoria del liberale di destra e primo ministro, Mark Rutte (33 seggi per il suo VVD) e la sconfitta della destra islamofoba di Geert Wilders, che guadagna ma non sfonda: ottiene 20 seggi, 5 più degli attuali. I democristiani del CDA e i socialdemocratici Democratici 66 sono ciascuno a 19 seggi. Crollano invece i laburisti del Pvda con solo 9 seggi (persi 29). Balzo in avanti dei Verdi, che quasi quadruplicano i parlamentari. Quando sono scrutinati il 93% dei voti, il Partito Popolare per la Libertà e la democrazia, ha conquistato 33 seggi (8 meno degli attuali), che potrebbe unire ai 19 raggiunti dai democristiani di Appello Cristiano Democratico (CDA) e ai socialdemocratici di Democratici 66, in un esecutivo di minoranza con 71 voti parlamentari. Il premier aveva anticipato durante un dibattito radiofonico che gli alleati a cui pensava proprio erano i D66 e la CDA.
Affluenza record, quasi + 7% rispetto a 5 anni fa
Si sgonfia così "l’incubo di un’ascesa dei populisti islamofobi e anti-Ue di Geert Wilders, fino a qualche settimana fa in testa ai sondaggi", sottolinea Il Corriere della Sera, parlando di "un’elezione da record, che ha visto recarsi alle urne l’81% degli aventi diritto, in aumento rispetto al 74,4% del 2012".
Esultanza da parte di Guy Verhofstadt, capogruppo dell'Alleanza dei democratici e liberali per l'Europa (Alde): "I partiti pro-Europa sono in crescita", twitta.
1st exit polls great! @VVD by far the biggest. @D66 up by a lot. Pro European parties on the rise. NL remains liberal & pro-Eur. stronghold! pic.twitter.com/C1XvIwe0wT
— Guy Verhofstadt (@GuyVerhofstadt) 15 marzo 2017
E su Rutte, l'Harry Potter della poltica olandese, si sofferma La Stampa, guardando al 'maghetto che "ha fatto il miracolo, riuscendo a neutralizzare il leader islamofobo Geert Wilders, che fino a pochi giorni fa i sondaggi davano come probabile vincitore delle elezioni".
Per il premier uscente, "l'Olanda ha detto no al populismo". "Grazie per questa vittoria che avete dato all'Olanda, ma anche all'Europa - ha detto Rutte ai suoi sostenitori - adesso siamo impegnati per mantenere il Paese stabile, sicuro e caratterizzato dal benessere".
Wilders, "Rutte non si è ancora sbarazzato di me"
Il Guardian parla esplicitamente di "notte deludente" per Wilders, che tuttavia su Twitter ha ringraziato i suoi elettori, parlando di una "prima vittoria" con la conquista di seggi. E aggiunge, "Rutte non si è ancora sbarazzato di me!".
PVV-stemmers bedankt!
— Geert Wilders (@geertwilderspvv) 15 marzo 2017
We hebben zetels gewonnen!
Eerste winst is binnen!
En Rutte is nog lang niet van mij af!!
Gentiloni su Twitter commenta: "No #Nexit"
"No #Nexit. La destra anti UE ha perso le elezioni in Olanda. Impegno comune per cambiare e rilanciare l'Unione". Lo scrive il Presidente del consiglio, Paolo Gentiloni su Twitter commentando le elezioni Olandesi.
No #Nexit La destra anti UE ha perso le elezioni in Olanda. Impegno comune per cambiare e rilanciare l'Unione
— Paolo Gentiloni (@PaoloGentiloni) 15 marzo 2017
Dalla Germania alla Francia, le reazioni europee
"Sollevato", così si sente Martin Schulz, candidato dei socialdemocratici tedeschi alla cancelleria, dopo i primi risultati del voto olandese. Seguito però da un monito: "Dobbiamo continuare a lottare per un'Europa aperta e libera".
Geert Wilders konnte die Wahl in NL nicht gewinnen. Ich bin erleichtert. Wir müssen aber weiter für ein offenes und freies Europa kämpfen!
— Martin Schulz (@MartinSchulz) 15 marzo 2017
E sollievo si percepisce anche nelle parole del ministro degli Esteri francese, Jean-Marc Ayrault, che ha fatto le "congratulazioni agli olandesi per aver frenato la crescita dell'estrema destra". Il titolare del Quai d'Orsay ha quindi espresso la "volontà di lavorare a un'Europa più forte". Dopo l'Olanda, infatti, è la Francia il prossimo paese a dover fronteggiare un'elezione che potrebbe vedere un successo delle forze anti-europee. La leader del Front National, Marine Le Pen, è in testa nei sondaggi per il primo turno delle presidenziali di aprile e maggio.
Félicitations aux Néerlandais d'avoir enrayé la montée de l'extrême droite. Volonté de travailler à une Europe plus forte.
— Jean-Marc Ayrault (@jeanmarcayrault) 15 marzo 2017
Ultimo aggiornamento 16 marzo ore 0:12