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Roma - "Non provo odio, quello che hanno fatto è semplicemente in mano a Dio": con queste parole Dario Solesin ha ricordato in un'intervista al Tg1 la morte della sorella Valeria, la studentessa veneziana di 28 anni morta nella strage jihadista del Bataclan, a Parigi, il 13 novembre 2015. "Non ho mai cercato di conoscere i dettagli di quel che è successo, non mi è mai interessato", ha raccontato il 26enne, spiegando di voler ricordare la sorella per tutto quello che era stata in vita, a artire dalla sua generosità verso gli ultimi. "E' inumano", ha aggiunto, "non puoi provare odio perche' provare odio e' un modo piu' doloroso di continuare a vivere".
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