Beirut - Dabiq e' caduta. La città siriana cruciale per l'ideologia dello Stato islamico, poiché una profezia sunnita vi colloca lo scenario della battaglia finale tra cristiani e musulmani nel giorno dell'Apocalisse, è stata strappata al controllo dell'Isis dai ribelli siriani sostenuti dalla Turchia. I miliziani, riferisce la ong Osservatorio siriano per i diritti umani, "hanno catturato Dabiq e l'Isis si è ritirato".
A conquistare Dabiq è stato l'Esercito siriano libero, una delle sigle dell'opposizione al presidente, Bashar al Assad, sostenuta da Ankara. Secondo l'emittente televisiva "al Arabiya", dopo una violenta battaglia che ha provocato diversi morti e feriti tra le fila del gruppo jihadista, l'Esercito libero ha conquistato anche la zona di Suran. I combattenti dello Stato islamico (Isis) nel nord della Siria avevano opposto nei giorni scorsi una forte resistenza agli attacchi dei ribelli sostenuti dalle forze di sicurezza turche. Lo riportava un comunicato stampa dell'esercito turco, secondo cui a causa della situazione non era stato possibile portare a buon fine un'offensiva per liberare quattro insediamenti controllati a est della città di Azaz: Kafrah, Suran, Ihtimalat e Duvaybik.
Nel comunicato stampa, l'esercito turco sottolineava che grazie al sostegno fornito dai carri armati e dall'aviazione i ribelli appoggiati da Ankara sono comunque riusciti ad avanzare verso la simbolica roccaforte di Dabiq. L'agenzia turca Anadolu ha riferito che i ribelli dell'Esercito libero hanno preso il controllo anche di Soran e hanno lavorato tutta la notte per sminare le strade che portano alle due città. La stessa agenzia riporta che fonti militari avrebbero dichiarato "terminata la parte più difficile" dell'operazione 'Scudo dell'Eufrate', aggiungendo che le manovre militari continueranno.