Brasilia - Un giro di tangenti di almeno due miliardi di dollari che ruota intorno al colosso energetico statale brasiliano Petrobras e ha "inquinato" i vertici politici e istituzionali del Paese: è questa la portata della maxi inchiesta, ribattezzata Autolavaggio e iniziata nel marzo del 2014, che coinvolge anche le principali aziende di costruzioni pubbliche (BTP). Lo scandalo continua ad allargarsi a macchia d'olio facendo cadere pezzi da novanta e gettando un'ombra sempre piu' netta sul Partito dei Lavoratori (Pt) che governa il Brasile, il piu' colpito dall'inchiesta. Per i giudici brasiliani, infatti, l'esecutivo di Brasilia sarebbe il destinatario insieme anche esponenti politici di altri partiti - in tutto sarebbero 54 i politici indagati -, di finanziamenti in cambio di appalti pubblici. Gli ex dirigenti del colosso petrolifero, una delle colonne portanti dell'economia nazionale, sono invece accusati di aver gonfiato dall'1 al 3 per cento del loro valore contratti stipulati con le principali BTP per la costruzione di infrastrutture petrolifere.
Nell'occhio del ciclone è finito anche l'ex presidente Inacio Lula da Silva. Secondo quanto emerso dalle intercettazioni, il leader storico del Pt avrebbe fatto pressioni per ottenere la nomina a ministro per la Presidenza dalla presidente Dilma Rouseff arrivata nei mesi scorsi in modo da avere l'immunita' per sfuggire all'arresto.
L'8 marzo di quest'anno il magnate Marcelo Odebrecht è stato condannato a 19 anni e quattro mesi di reclusione per corruzione, riciclaggio e associazione a delinquere. Odebrecht, fino a dicembre presidente e amministratore delegato dell'omonimo gruppo edilizio e ingegneristico, il piu' importante dell'intera America Latina. Il 47enne costruttore, che si è sempre professato innocente, è diventato cosi' la figura di rango piu' elevato a subire una condanna nell'ambito dell'inchiesta Autolavaggio. Analoga pena è stata inflitta a Marcio Faria e Rogerio Santos, due dirigenti della compagnia a lui subordinati. Odebrecht si trovava in custodia preventiva fin dal giugno 2015, quando fu arrestato. (AGI)