AGI - È iniziato il conto alla rovescia per il dopo-Powell, il cui mandato di presidente della Federal Reserve termina a maggio. Donald Trump ha già annunciato che renderà noto il nome del successore all'inizio del 2026, trasformando i primi mesi del nuovo anno in un countdown ad alta tensione per i mercati.
Il nuovo numero uno della Fed sarà nominato in un periodo complesso per la banca centrale a stelle e strisce, alle prese con le pressioni politiche (spesso legate all'inflazione e all'occupazione) e con le divergenze interne tra i suoi membri riguardo alle prossime mosse sui tassi d'interesse. E i problemi di credibilità del prescelto potrebbero rendere il suo compito ancora più arduo. Il presidente Usa ha più volte chiarito di voler abbassare i costi di finanziamento e negli ultimi mesi ha esercitato una pressione inusuale sulla Fed, sollevando dubbi sulla capacità di chi occuperà la poltrona di governatore di agire in modo indipendente. Storicamente, la credibilità del dollaro e la stabilità del sistema finanziario globale hanno poggiato sulla capacità della Fed di prendere decisioni autonome dal ciclo elettorale. Rompere questo equilibrio vorrebbe dire cambiare le regole del gioco non solo per Washington, ma per l'intera finanza mondiale.
I candidati alla presidenza della Fed
I candidati sono tre: il fedelissimo del presidente Kevin Hassett, per molti considerato il favorito per la nomina, l'acerrimo critico della Fed Kevin Warsh e l'insider Christopher Waller. Cosa c'è da sapere sui tre candidati alla corsa di presidente della Fed.
Kevin Hassett, il favorito di Trump
Economista conservatore di lunga data e importante consigliere economico di Trump, Kevin Hassett, è considerato uno dei principali candidati alla successione di Powell. Fedele sostenitore di Trump, Hassett, 63 anni, è stato presidente del Consiglio dei consulenti economici della Casa Bianca durante il primo mandato del presidente e ora presiede il Consiglio economico nazionale.
Le sue probabilità di aggiudicarsi il ruolo sono diminuite dall'inizio di dicembre, ma i trader di Wall Street lo ritengono ancora la scelta più probabile. Hassett è stato un fermo difensore delle politiche economiche di Trump, e ha più volte minimizzato i dati che mostravano segnali di debolezza nell'economia statunitense e ribadito le accuse di parzialità del Bureau of Labor Statistics. La sua cieca fedeltà al presidente ha suscitato interrogativi da parte degli analisti circa la sua indipendenza nell'agire in seno alla Fed e l'influenza che avrebbe sugli altri membri del consiglio. In una nota, gli economisti della Deutsche Bank hanno scritto che Hassett potrebbe avere difficoltà, almeno inizialmente, a convincere gli altri responsabili politici a mettere da parte le preoccupazioni sull'inflazione e a tagliare i tassi in modo significativo. Hassett ha affrontato queste questioni in una recente intervista alla Cnbc, affermando che l'indipendenza della Fed è "davvero, davvero importante" e ribadendo al contempo che i tassi di interesse hanno ancora margine di discesa. "Il modo in cui bisogna guidare i movimenti dei tassi di interesse è attraverso il consenso basato sui fatti e sui dati", ha tagliato corto.
Kevin Warsh, un critico della Fed
Kevin Warsh, governatore della Fed dal 2006 al 2011, è riemerso nelle ultime settimane come un'altra papabile scelta. L'economista 55enne, membro dell'istituto di destra Hoover Institution e del consiglio di amministrazione di Ups, era stato preso in considerazione anche per la presidenza della Fed durante il primo mandato di Trump. Questo mese ha superato brevemente Hassett nei mercati predittivi, prima di ricadere al secondo posto. "Penso che i due Kevin siano fantastici", ha detto Trump al Wall Street Journal le scorse settimane. Warsh è stato un critico esplicito della Fed e ha intensificato la sua retorica da quando è emerso come candidato alla carica di presidente, invocando un "cambio di regime". Warsh aveva una reputazione relativamente "aggressiva" come governatore della Fed, il che significa che tendeva a favorire tassi di interesse più elevati e si concentrava sulle preoccupazioni relative all'inflazione. Ma ora è visto come una voce che sosterrebbe tassi più bassi. E sostiene che la Fed dovrebbe ridurre il proprio bilancio per poterli tagliare.
Warsh ha anche stretti legami familiari con l'entourage di Trump. Suo suocero, l'imprenditore miliardario Ronald Lauder, è un sostenitore e alleato di lunga data del presidente.
Christopher Waller, un insider della Fed
L'attuale governatore Fed Christopher Waller ha incontrato di recente Trump per un colloquio, aumentando le sue possibilità di ottenere la poltrona di presidente, secondo molti analisti. È stato nominato nel consiglio della Fed da Trump nel 2020 e di recente ha sottolineato che la banca centrale ha margini di manovra per abbassare ulteriormente i tassi.
Waller, 66 anni, non ha legami personali che potrebbero fargli guadagnare punti rispetto ad Hassett e Warsh e contribuire a scalare la lista di Trump. Tuttavia, Wall Street vede con favore la sua relativa distanza dalla Casa Bianca. Quando gli è stato chiesto di Waller dopo il loro incontro, Trump, lo ha definito "fantastico", aggiungendo che "è un uomo che è lì da molto tempo".
Sebbene i due Kevin rimangano i super favoriti, Waller si sta rivelando "la scelta più sensata", ha affermato Skyler Weinand, responsabile degli investimenti presso Regan Capital. L'esperto ha osservato che la scelta di Waller potrebbe liberare due posti nel consiglio della Fed che Trump potrà ricoprire l'anno prossimo, dato che il mandato del governatore Stephen Miran sta per concludersi. Resta da vedere chi accontenterà il presidente.
Altri nomi in circolazione
Tra gli altri nomi che sono tornati a circolare nelle ultime settimane ci sono il dirigente di BlackRock, Rick Reider, e il segretario al Tesoro, Scott Bessent.