Bruxelles - Continua il duello a distanza fra il presidente della Commissione Europea Jean Claude Juncker e il presidente del Consiglio Matteo Renzi, con toni appena un po' sotto quelli di ieri. Un confronto aspro che il commissario agli Affari economici Pierre Moscovici aveva chiesto di stemperare, visto che con il ministro dell'Economia Pier Carlo Padoan hanno avuto un'infinità di incontri, oltre a quello di oggi all'Eurogruppo. E la Commissione farà conoscere mercoledì
Juncker rifiuta di essere considerato a capo "di una banda di tecnocrati: presiedo una commissione che si vuole politica". Pur senza riferirsi direttamente alla polemica di ieri con il governo italiano, nel suo intervento all'inaugurazione dell'anno accademico del Collegio d'Europa a Bruges, Juncker è tornato a rivendicare la flessibilità nell'interpretazione delle regole Ue introdotta dall'esecutivo. "Dobbiamo sempre avere in mente la realtà economica e sociale - ha detto - non per tradire i principi sanciti dal Patto di Stabilità e crescita ma per interpretarli attraverso il prisma della realtà". Tra l'altro, ha aggiunto, "il patto, di cui si dice tanto male, funziona, come dimostra il fatto che negli ultimi anni il deficit dell'Eurozona si e' ridotto da oltre il 6% all'1,9% del Pil".
"Il tempo dei diktat è finito", è la risposta di Renzi. E ancora, "basta dire 'ce lo chiede l'Europa', bisogna iniziare a dire cosa noi chiediamo alla comunità internazionale. Il 2017 - ha aggiunto - sarà l'anno chiave per il futuro dell'Europa".
Parlando ai sindaci e agli amministratori dell'Alessandrino, Renzi ha ricordato l'appuntamento di marzo a Roma per i 60 anni del Trattato che ha istituito la comunità economica europea. "In quella sede - ha detto - si capirà se la scommessa sulla crescita e l'innovazione contro l'austherity, per un'Europa dal volto umano, che non gira la testa di fronte all'immigrazione sarà vinta".
Quanto alla polemica di ieri, Renzi ribadisce: "Non intendiamo fare sconti a nessuno. Tutto ciò che serve per l'edilizia scolastica viene prima dei funzionari di Bruxelles". Fra gli interventi post-terremoto, "Rimettere a posto la Basilica di San Benedetto a Norcia non è solo un modo per ricostruire una Chiesa ma è un modo per ricostruire l'Europa".