di Giorgia Ariosto
Roma - La voluntary disclosure bis, ovvero la riedizione della procedura di rientro volontario dei capitali detenuti illegalmente all'estero, non è ancora scritta nero su bianco ma ha già suscitato un vespaio di polemiche. E c'è chi grida al condono. Oggetto del contendere è la parte relativa all'emersione del contante nascosto nelle cassette di sicurezza o addirittura sotto il materasso, la cosiddetta 'voluntary domestica'. Per capire bisogna partire da un principio: la riemersione di contante non si configura tecnicamente come condono se il relativo importo viene pagato per intero e lo sconto riguarda esclusivamente le sanzioni. Si può invece parlare di condono qualora venga chiesto il pagamento di una cifra forfettaria che non è ascrivibile a imposte o sanzioni.
Al momento sulla misura circolano solo indiscrezioni riguardo a un possibile prelievo forfettario al 35% per l'emersione del contante. Nel Documento programmatico di Bilancio, ovvero la griglia delle misure in cui si articola la manovra, trasmesso a Bruxelles, il governo si limita a parlare di "proroga per tutto il 2017 dei termini per la presentazione delle istanze di 'voluntary disclosure' sui redditi e patrimoni detenuti all'estero e ampliamento della platea, tramite la possibilità di optare per un prelievo forfetario, a titolo di imposte, interessi, sanzioni e contributi". E annuncia che "ulteriori misure saranno previste nel caso in cui la collaborazione volontaria abbia ad oggetto denaro in contanti, valori al portatore e altri valori".
La 'voluntary domestica', appunto l'emersione del denaro contante, era presente fin dallo scorso anno ma la nuova norma dovrebbe configurarsi in modo diverso prevedendo un regime forfettario specifico sul contante, un prelievo con un'aliquota che dovrebbe essere intorno al 35%. Come per la passata edizione si sanerebbero quindi gli aspetti fiscali ma non diventerebbe uno scudo per eventuali reati, dal riciclaggio in su, collegati al denaro che si vuole far emergere. L'obiettivo è portare a galla i circa 150 miliardi di contante di provenienza illecita che, secondo le stime del procuratore capo di Milano, Francesco Greco, gli italiani nasconderebbero nelle cassette di sicurezza o sotto il materasso. Il punto e' che lo scorso anno la voluntary disclosure era consentita sia all'estero, sia all'interno del Paese per regolarizzare gli importi non dichiarati al fisco, attraverso un complicato meccanismo di sanzioni. Ora la nuova versione punterebbe a far emergere anche le somme che gli italiani hanno nascosto al fisco nelle cassette di sicurezza. La prima voluntary non era tecnicamente definibile come condono perché si pagava l'imposta con uno sconto sulle sanzioni schermando il reato. Ora sul contante non viene chiesto alcun pagamento di imposta, ma un prelievo forfettario che copre imposte dovute, interessi e sanzioni. Il governo, però, difende la misura e respinge le accuse di un possibile condono.
La voluntary, spiega il ministro dell'Economia, Pier Carlo Padoan, "invita i possessori di ricchezza a farla emergere" e per quanto riguarda il contante "i casi penali andranno perseguiti ancor più duramente e ancor piu' efficacemente grazie alla maggiore trasparenza", ma "ci sono molti onesti cittadini che detengono i loro risparmi in contanti e ci potrebbero essere ragioni per giustificarli. Su questa ricchezza ovviamente bisogna pagare delle imposte". Quindi, secondo il governo, nessun regalo viene fatto agli evasori. (AGI)