Roma - Dall'estensione della quattordicesima a 1,2 milioni di pensionati all'Ape, l'anticipo pensionistico, dal primo maggio prossimo. Con l'incontro a Palazzo Chigi tra i segretari confederali e di categoria di Cgil, Cisl e Uil e il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Tommaso Nannicini, sono stati chiariti alcuni punti che non erano stati definiti precisamente nel 'verbale d'intesa' sottoscritto da governo e sindacati il 28 settembre scorso.
Le novità emerse riguardano l'Ape sociale, che consentirà, in attesa della pensione effettiva, fino a 3 anni e 7 mesi prima, di avere un 'reddito ponte' interamente a carico dello Stato. Il governo ha deciso che potranno accedere all'intervento agevolato coloro i quali avranno maturato una pensione fino a 1.350 euro lordi al mese e svolgono attività 'gravose' o 'faticose': infermieri di sala operatoria, edili, maestre d'infanzia, macchinisti e autisti di mezzi pesanti, che hanno maturato 36 anni di contributi.
L'intervento riguarderà anche categorie di lavoratori in condizioni di maggior bisogno, come i disoccupati che hanno finito gli ammortizzatori sociali, lavoratori in gravi condizioni di salute e con parenti di primo grado conviventi con disabilità grave: in tal caso la condizione è che abbiano versato 30 anni di contributi. Se un lavoratore delle categorie individuate matura una pensione superiore a 1.350 euro potrà pagare il delta (150 euro) come Ape volontaria, quindi con un rateo ventennale.
L'esecutivo ha anche chiarito ai sindacati che potranno andare in pensione i lavoratori precoci (chi hanno versato contributi prima dei 19 anni) con 41 anni di contributi, rientranti nelle categorie di maggior bisogno (disoccupati di lunga durata, lavori gravosi, disabili o con parenti di primo grado con disabilita' grave). Saranno quindi eliminate in via strutturale le penalizzazioni previste dalla legge Fornero nei casi di anticipo prima dei 62 anni. Il governo ha anche confermato che la rata di restituzione del prestito per l'Ape volontaria sara' pari al 4,5/4,6% per ogni anno di anticipo della pensione.
Il tetto al reddito per l'Ape sociale e gli anni di contribuzione previsti per i lavori faticosi hanno scontentato i sindacati, che hanno confermato pero' l'apprezzamento per le altremisure previste, dall'estensione a 1,2 milioni di pensionati della quattordicesima, all'aumento della detrazione d'imposta per i pensionati, al cumulo gratuito dei periodi contributivi. "Sull'Ape agevolata - sostiene la Cgil - il governo ha cambiato le carte in tavola", proponendo un requisito contributivo di 36 anni sulla platea dei lavori gravosi "questione mai emersa in questi mesi di confronto". Secondo la Uil, "si e' fatto un buon lavoro" ma sarebbe necessario "uno sforzo ulteriore" per ampliare la platea dei beneficiari dell'Ape sociale. (AGI)