Milano - "Oggi ho accompagnato personalmente dal notaio cinque imprese italiane che si sono convertite in societa' benefit, anche se non escludo che dall'inizio dell'anno nel nostro Paese altre aziende abbiano gia' compiuto questo passo". Ad annunciarlo e' stato il senatore Mauro Del Barba, primo firmatario di una norma inserita nella legge di stabilita' 2016 con la quale l'Italia e' diventata il secondo Paese al mondo, dopo gli Stati Uniti, a dare forma legale alle societa' benefit. Si tratta, come ha spiegato lo stesso Del Barba, "di societa' che fanno profitto coniugandolo con l'attenzione allo sviluppo umano e alla protezione dell'ambiente". Con l'introduzione di questa nuova forma giuridica, l'Italia mira dunque a diffondere nel contesto nazionale un nuovo modello di fare impresa che puo' intrecciare in modo efficace e innovativo le due facce dell'imprenditoria, profit e non profit, traendo forza dai benefici che la contraddistinguono. Dell'argomento si e' discusso nel corso del convegno 'Societa' benefit: integrazione e valore condiviso' organizzato dalla Fondazione Eni Enrico Mattei in collaborazione con l'Associazione italiana per la promozione della cultura, della cooperazione e del nonprofit (Aiccon) e Vita Magazine, media parner dell'evento.
Le societa' benefit, come emerso nel corso del convegno, possono rappresentare la prosecuzione di uno sforzo di integrazione dello sviluppo sostenibile nell'agire d'impresa che da tempo molte aziende perseguono a livello strategico e operativo, nonche' un tassello importante per la creazione di valore condiviso, in una relazione virtuosa fra imprese, privato sociale e attori del territorio. La dimensione sociale e' una componente rilevante della catena del valore generato dall'attivita' delle imprese nei territori e nelle comunita' in cui si trovano a operare. La valorizzazione di questa leva, insieme ad altre di cui l'azienda dispone, puo' aprire fronti d'innovazione sia per l'impresa sia per il tessuto sociale ed economico in cui opera. Allo stesso tempo, tali trasformazioni fanno sorgere numerosi interrogativi e riflessioni sui significati di 'fare impresa' nel nostro paese e a tutti quei processi di creazione di valore condiviso che vedono la luce nelle societa' benefit una delle espressioni piu' esplicite e potenzialmente dirompenti.
Per Sabina Ratti, direttrice della Fondazione Eni Enrico Mattei, la nuova norma che disciplina le societa' benefit rappresenta "uno strumento che finalmente permette di creare una sinergia tra le attivita' di sostenibilita' con la strategia d'impresa volta alla creazione di valore". Il senatore Del Barba ha inoltre ricordato che "non e' stato messo alcun incentivo fiscale per la conversione delle societa' in benefit corporations in quanto non vogliamo che parta la corsa ai quattrini, bensi' vogliamo che partano le eccellenze gia' acquisite da parte di innumerevoli imprese italiane". (AGI)