Roma - Romano Prodi lancia l'allarme: l'economia, non solo in Europa, e' vicina all'emergenza, non possiamo aspettare il G20 di settembre. L'ex presidente della Commissione europea in una conversazione con l'AGI parla chiaro: "Bisogna far presto, si deve riunire in tempi rapidissimi un tavolo internazionale su temi economici e politici. I drammi non sono i ribassi della borsa ma l'inquietudine generale di tutto il sistema economico. Siamo in emergenza: rallenta la crescita, siamo di fronte alla crisi drammatica di alcuni grandi paesi e si prospettano svalutazioni competitive. Quando tutto e' in subbuglio se non si arriva a una riunione di emergenza i rischi sono altissimi".
Sul formato Prodi non interviene, potrebbe essere un panel piu' ristretto, un incontro dei governatori delle piu' importanti banche centrali o dei responsabili dell'economia "ma si deve fare subito: c'e' una eccessiva quantita' di variabili che si agitano tutte insieme". E questo ovviamente investe anche il nostro Paese in cui, dopo mesi, lo spread torna a salire: "Accanto a questo mi preoccupa la crescita del debito che, dopo il calo dei miei due governi, vedo pericolosamente aumentare" afferma Prodi che nota come, ovviamente, tale dato macroeconomico non aiuti l'andamento dei titoli di Stato. Un allarme, quello di Prodi, che non si limita solo alle tensioni economiche ma investe diversi settori e analizza fenomeni globali necessariamente interconnessi, dalle crisi di Siria, Libia e Ucraina, alla emergenza migranti, dal calo del petrolio e delle materie prime alla frenata di Cina e Africa. (AGI)